elenk'art
Via Vincenzo di Marco, 27, 90143 Palermo PA
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Aprile
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Nella cultura giapponese, la bellezza non è permanente, bensì transitoria, un attimo fuggente. Da questa premessa, l’artista Fabrice de Nola si fa ispirare per la sua nuova mostra dal titolo, appunto, Kaimamiru, che
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Nella cultura giapponese, la bellezza non è permanente, bensì transitoria, un attimo fuggente. Da questa premessa, l’artista Fabrice de Nola si fa ispirare per la sua nuova mostra dal titolo, appunto, Kaimamiru, che letteralmente significa intravedere, scorgere per un attimo.
Al centro della mostra sarà la figura della maiko (letteralmente, “fanciulla danzante”), l’apprendista geisha. Vedere una maiko, anche solo di sfuggita, rappresenta un momento di kaimamiru: un’immagine che si offre allo sguardo e subito scompare, portando con sé un senso di mistero e di rispetto per ciò che non può essere pienamente colto. L’artista indaga i concetti di tempo e di spazio, di paesaggio e di corpo, proprio attraverso la maiko una delle figure più affascinanti e criptiche della cultura e dell’immaginario giapponese.
La mostra sarà inaugurata Palermo il 16 aprile, alle ore 18, e sarà visitabile fino al 15 giugno presso elenk’art
Ora
Aprile 16 (Mercoledì) - Giugno 15 (Domenica)
Luogo
elenk'art
Via Vincenzo di Marco, 27, 90143 Palermo PA
Maggio
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Nella cultura giapponese, la bellezza non è permanente, bensì transitoria, un attimo fuggente. Da questa premessa, l’artista Fabrice de Nola si fa ispirare per la sua nuova mostra dal titolo, appunto, Kaimamiru, che
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Nella cultura giapponese, la bellezza non è permanente, bensì transitoria, un attimo fuggente. Da questa premessa, l’artista Fabrice de Nola si fa ispirare per la sua nuova mostra dal titolo, appunto, Kaimamiru, che letteralmente significa intravedere, scorgere per un attimo.
Al centro della mostra sarà la figura della maiko (letteralmente, “fanciulla danzante”), l’apprendista geisha. Vedere una maiko, anche solo di sfuggita, rappresenta un momento di kaimamiru: un’immagine che si offre allo sguardo e subito scompare, portando con sé un senso di mistero e di rispetto per ciò che non può essere pienamente colto. L’artista indaga i concetti di tempo e di spazio, di paesaggio e di corpo, proprio attraverso la maiko una delle figure più affascinanti e criptiche della cultura e dell’immaginario giapponese.
La mostra sarà inaugurata Palermo il 16 aprile, alle ore 18, e sarà visitabile fino al 15 giugno presso elenk’art
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Aprile 16 (Mercoledì) - Giugno 15 (Domenica)
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Giugno
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Nella cultura giapponese, la bellezza non è permanente, bensì transitoria, un attimo fuggente. Da questa premessa, l’artista Fabrice de Nola si fa ispirare per la sua nuova mostra dal titolo, appunto, Kaimamiru, che
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Nella cultura giapponese, la bellezza non è permanente, bensì transitoria, un attimo fuggente. Da questa premessa, l’artista Fabrice de Nola si fa ispirare per la sua nuova mostra dal titolo, appunto, Kaimamiru, che letteralmente significa intravedere, scorgere per un attimo.
Al centro della mostra sarà la figura della maiko (letteralmente, “fanciulla danzante”), l’apprendista geisha. Vedere una maiko, anche solo di sfuggita, rappresenta un momento di kaimamiru: un’immagine che si offre allo sguardo e subito scompare, portando con sé un senso di mistero e di rispetto per ciò che non può essere pienamente colto. L’artista indaga i concetti di tempo e di spazio, di paesaggio e di corpo, proprio attraverso la maiko una delle figure più affascinanti e criptiche della cultura e dell’immaginario giapponese.
La mostra sarà inaugurata Palermo il 16 aprile, alle ore 18, e sarà visitabile fino al 15 giugno presso elenk’art
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