Dal 7 al 29 novembre 2025, la Fondazione Luciana Matalon di Milano ospita Onironautica 3, progetto multidisciplinare ideato da Nello Taietti e curato da Vera Agosti, con il patrocinio del Consolato Generale del Giappone a Milano.

Onironautica 3 è l’ultimo atto di una trilogia iniziata nel 2019 e proseguita nel 2023 e conclude un viaggio visionario multidisciplinare in cui fotografia, teatro e rappresentazione plastica tornano nuovamente a fondersi come strumenti di indagine onirica e metafisica.

All’interno di un allestimento immersivo, le 85 opere fotografiche in mostra – delle quali sessantacinque ritratti degli artisti in scena di Nello Taietti e venti di backstage realizzate da Gianmarco Taietti – raccontano la sospensione del tempo e la forza poetica del gesto. Ogni scatto diventa una traccia del sogno, un frammento di luce e materia che svela l’invisibile. Come sottolinea la curatrice Vera Agosti, le fotografie “sono pulite, essenziali e potenti, capaci di cogliere il movimento e l’espressività dei ballerini come visioni archetipiche”.

Il 22 novembre va in scena l’omonima pièce teatrale Onironautica 3 in doppia rappresentazione (ore 16:00 e ore 18:00), ambientata tra le opere dell’artista e calligrafa giapponese Sisyu, che trasforma lo spazio in un ambiente simbolico e meditativo dove il pubblico è invitato a compiere un viaggio interiore. La performance si sviluppa attraverso tre momenti di crescente intensità, accompagnati da un tessuto sonoro che intreccia suggestioni classiche e contemporanee, in dialogo con la danza e la materia visiva. “I lavori della celebre maestra si concentrano su tematiche tipicamente orientali, come la ripresa attualizzata delle antiche stampe giapponesi. Le sue delicate installazioni, che descrivono le figure con elaborati contorni neri, giocano con le ombre come in un teatro contemporaneo. Il titolo della rassegna è emblematico, coniato dallo psichiatra olandese Frederik van Eeden, dal greco ‘viaggio o navigazione dei sogni’, indica l’esplorazione del proprio mondo onirico e interiore, quando la persona riconosce la natura della situazione che sta vivendo, un sogno lucido. L’interesse per questo studio è antico, con tradizioni che risalgono alla cultura induista, buddista tibetana, egizia e sumera. Anche le teorie di Carl Gustav Jung hanno contribuito al suo sviluppo.” (Vera Agosti)

In questa ultima tappa del progetto, Nello Taietti amplia la propria visione: il sogno diventa linguaggio mitico e spazio sacro in cui il visibile e l’invisibile si toccano, non per fuggire dal reale ma per riconoscerne la sostanza profonda. La spiritualità che emerge non è dogmatica, ma plurale e poetica, vicina all’animismo e al pensiero mitico delle origini.

All’interno delle iniziative promosse durante il periodo della mostra, sabato 8 novembre dalle 14 alle 18 si svolgerà un workshop gratuito tenuto dal ballerino Luan Machado di danza butoh, un’ammaliante forma di danza giapponese d’avanguardia dalla natura profondamente surreale. Emersa nel Giappone del secondo dopoguerra grazie alla figura di Tatsumi Hijikata (1928-1986), nella semplicità minimalista nasconde una profonda complessità che sfida le nozioni convenzionali di bellezza e performance. Forma d’arte estrema e viscerale, il butoh trascende i tipici movimenti della danza, rimuove i vincoli narrativi convenzionali e diventa un mezzo per esplorare questioni filosofiche più profonde riguardo alla vita, alla morte, alla disperazione e all’assurdità dell’esperienza umana. Il modo strano, spesso caotico e contorto, con cui i ballerini usano il corpo – sempre dipinto di bianco – è un modo per esprimere emozioni e stati d’animo complessi. Per potersi iscrivere bisogna inviare una e-mail all’indirizzo fineart@fondazionematalon.org e attendere la conferma da parte della Fondazione Luciana Matalon.

Luogo: Fondazione Luciana Matalon, Milano MI

data e ora: 7-29 novembre 2025;

Workshop di danza butoh sabato 8 novembre ore 14-18;

Spettacolo teatrale sabato 22 novembre ore 16 e ore 18.