Febbraio, 2025
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Ritorna anche quest'anno il NipPopBookClub! Il filo conduttore che è stato scelto è il mostruoso in tutte le sue declinazioni: l’estetica del mostruoso permea la cultura giapponese fin dalle origini, protagonista
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Ritorna anche quest’anno il NipPopBookClub!
Il filo conduttore che è stato scelto è il mostruoso in tutte le sue declinazioni: l’estetica del mostruoso permea la cultura giapponese fin dalle origini, protagonista nell’arte visiva e nella letteratura, ispiratrice di immagini e racconti sempre nuovi. Dalle figure tradizionali di bakemono (mutaforme) e yūrei (fantasmi) agli esoscheletri esoterico-apocalittici di Evangelion, il mostruoso mantiene intatta la sua vitalità e continua a dare voce e forma a una cultura in costante trasformazione.
NipPop vi aspetta martedì 18 febbraio alle ore 17:00 per il quarto incontro della rassegna, in cui si parlerà di Fukushima Anno Zero, di Katsumata Susumu (Rizzoli Lizard, 2021, traduzione di Vincenzo Filosa).
IL LIBRO
«Volevo raccontare la realtà delle condizioni di lavoro degli operai nella centrale. Ma un bel pezzo di quel mondo è impossibile da rappresentare.»
Così scriveva nel 1990 Susumu Katsumata, ricordando le sue visite agli impianti nell’area di Fukushima nel corso degli anni Ottanta. Ex studente di Fisica nucleare, durante quei viaggi ha esplorato i cantieri in costruzione e le strutture già avviate, raccogliendo appunti, interviste e immagini che sono alla base delle sue storie. «Ho scelto di usare il manga per mostrare l’orrore della radioattività» e, infatti, quella di Katsumata è una testimonianza dal teatro di una catastrofe annunciata: quella che colpirà Fukushima l’11 marzo 2011.
Oltre a denunciare con lungimiranza i rischi del nucleare, queste pagine fotografano un’epoca cruciale (1969-1989) e la paralisi sociale di un’intera nazione. Infatti i personaggi al centro delle storie di Katsumata, come scrive Giulia Pompili nella sua prefazione, «non sono gli ingegneri, i funzionari: sono gli operai, perché rivelano più di chiunque altro la contraddizione di un Paese che corre per far uscire dalla povertà dei cittadini che, loro malgrado, rimangono spesso incastrati nel meccanismo».
Lo stesso meccanismo che, ben prima dell’arrivo delle centrali, aveva già cancellato quel che restava del mondo dei kappa, dei tanuki e delle leggende giapponesi.
«Da fuori, la centrale sembra bella pulita. Dentro è come una fabbrica qualsiasi: un gran disordine. Cavi elettrici scoperti, tubi esposti, cavi intrecciati per terra. Non è un bello spettacolo, non c’è traccia di organizzazione. Quel posto sembra tutto meno che un esempio di tecnologia all’avanguardia. Tra quelli che vivono vicino alla centrale si parla spesso di cancro, di bambini con deformazioni al cranio.»
Susumu Katsumata, Centrale nucleare di Fukushima Dai-ichi settembre 1984.
L’AUTORE
Susumu Katsumata è stata una delle firme più autorevoli del fumetto giapponese. Dopo aver studiato Fisica nucleare, ha usato il suo talento artistico per sensibilizzare i suoi connazionali sul rischio della radioattività attraverso strisce, storie a fumetti e illustrazioni per testi divulgativi. Katsumata è stato anche un attento e sensibile osservatore della progressiva scomparsa del mondo rurale giapponese e delle sue tradizioni fatte di spiriti e demoni, come dimostrano le storie presenti in questa raccolta e in Neve rossa (Coconino Press).
Ora
(Martedì) 17:00 - 19:00
Luogo
Biblioteca Amilcar Cabral
Via San Mamolo, 24, 40136 Bologna (BO)