Hanami

Hanami, ammirare i fiori. Si tratta di una tradizione ben radicata nella cultura giapponese: alcune fonti fanno risalire l’usanza addirittura al periodo Nara, dove era appannaggio di un’elite, per poi radicarsi anche fra la popolazione nel periodo Edo. Un tempo infatti l’hanami aveva una funzione sacrale: si utilizzava la fioritura dei ciliegi per predire se la stagione del raccolto sarebbe stata propizia o meno e, proprio per questo, si lasciavano piccole offerte accanto alle radici delle piante.

Quali possono essere i fiori per eccellenza del Giappone se non i sakura? Le fioriture dei ciliegi sono uno spettacolo che attira tutte le famiglie giapponesi nei parchi, secondo un calendario determinato dalle sakura zensen (lett. fronte di fioritura dei ciliegi), delle vere e proprie previsioni offerte dai centri meteorologici che permettono alle famiglie di organizzare le proprie gite fuori porta nell’arco dei dieci giorni di maggior splendore questi delicatissimo fiore. Accanto ai sakura, si possono ammirare anche i fiori di ume (umemi), un tipo particolare di prunus; di solito questi attirano meno persone e dunque sono preferiti dagli anziani che vogliono evitare le resse festose dell’hanami.

Le date migliori per l’hanami variano a seconda della zona del Giappone: si parte a Gennaio in Okinawa per arrivare in Hokkaido a Maggio. Proprio per la sua collocazione temporale, che coincide con il nuovo anno accademico e finanziario, questa tradizione primaverile rappresenta rinnovamento e un nuovo inizio, basandosi su un fiore che, a causa del suo brevissimo splendore, simboleggia la bellezza effimera della vita. Da qui, il concetto di wabi-sabi, che unisce ammirazione e malinconia, imperfezione e serenità, in un sentimento intraducibile.

In queste occasioni i giapponesi si ritrovano all’ombra dei ciliegi per ammirare i fiori e festeggiare in compagnia, sia di giorno che durante le serate apposite, a lume di lanterna. I parchi si riempono di tovaglie per il picnic, attorno alle quali gruppi di persone si ritrovano per mangiare, cantare, danzare e bere in compagnia.

I migliori parchi dove osservare i fiori a Tokyo sono lo Shinjuku Gyoen, il parco più grande della città, lo Ueno Koen con i suoi 1000 alberi di ciliegio, Chidorigafuchi e Sumida. Ci sono altre mete preferenziali che attirano gli appassionati dei sakura da tutto il Giappone, quali il Philosopher’s Path in Kyoto e il parco Kema Sakuranomiya di Osaka; da non sottovalutare il Maruyama-kōen in Kyoto, con il suo maestoso albero di ciliegio, i cui rami si piegano verso terra. Tappa obbligatoria è lo spettacolo unico offerto dal Yoshinoyama nella prefettura di Nara: i fiori ammantano gradualmente l’intera montagna, in un tappeto composto da migliaia di alberi. 

Fotografia di Alessio Guarino