ODAIBA, NEW YORK A TOKYO

photo credits: livejapan.com

Uno scorcio da cartolina: il ponte di Brooklyn sullo sfondo, i grattacieli Newyorkesi dipinti dal rosso del tramonto, la Statua della Libertà che si erge fiera sull’acqua… E invece siamo a Odaiba, Tokyo!

Il ponte si chiama Rainbow Bridge, i grattacieli sono quelli della capitale giapponese e la Statua della Libertà è una riproduzione in scala ridotta dell’originale. Nel 1988 la Francia, per celebrare l’intensificarsi dei commerci con il Giappone, donò temporaneamente ai giapponesi una replica della statua; La popolarità del regalo fu tale che quando venne rimosso, al suo posto se ne costruì una copia permanente.

L’ISOLA ARTIFICIALE DI TOKYO

Odaiba è uno dei quartieri più conosciuti della capitale nipponica per divertimento, shopping e intrattenimento, costruito su un’isola artificiale della Baia di Tokyo e raggiungibile attraverso il suggestivo Ponte dell’Arcobaleno o a bordo di una rilassante crociera.

Il quartiere nacque sotto lo shogunato Tokugawa come parte di un progetto più ampio mai concluso, ovvero la costruzione di 11 isole artificiali a protezione della baia, ma solo negli anni Novanta del Novecento iniziò a prendere la sua forma attuale. Dopo la pandemia molte attrazioni e centri commerciali presenti sull’isoletta hanno chiuso i battenti, ma Odaiba ha ancora molto da offrire a chi vuole passare una giornata di svago.

E allora sarebbe magnifico se chiudendo gli occhi ci catapultassimo con la fantasia tra le strade di Odaiba, per trascorrere un pomeriggio all’insegna del divertimento. Il nostro viaggio virtuale inizia ora.

ODAIBA SEASIDE PARK

photo credits: odaiba-decks.com

Sta calando la sera: seduti sulla piccola spiaggia erbosa del Lungomare di Odaiba, ammiriamo lo skyline del quartiere di Minato e lo spettacolo mozzafiato del Rainbow Bridge illuminato, che si specchia nell’acqua del mare, mentre ascoltiamo le onde infrangersi sul bagnasciuga. Non c’è sensazione più rasserenante.

Ci stiamo riposando dopo aver trascorso il pomeriggio a divertirci tra i negozi del Decks Tokyo Beach, il grande centro commerciale di fronte alla spiaggia, all’interno del quale si possono visitare LegoLand, Il Museo delle Cere di Madame Tussaud’s e il parco divertimenti Joypolis.

GUNDAM GIGANTE

photo credits: japancitytour.com

Di certo non passa inosservato, con i suoi quasi 20 metri di altezza. Camminando fino al centro commerciale Diver City Tokyo, ci troviamo davanti all’imponente statua di Gundam, il famoso robot della fortunata serie d’animazione tratta dall’omonimo manga. Gli appassionati non possono perdersi le trasformazioni di questa statua semovente, accompagnate da effetti audio-visivi, che si susseguono a intervalli regolari durante tutto l’arco della giornata.

FUJI TV BUILDING

photo credits: italiajapan.net

Durante la nostra veloce visita ad Odaiba, ci siamo imbattuti anche in un edificio futuristico, particolare nella sua struttura, con una grande sfera di metallo al centro. Che cos’è? Non è altro che la sede della Fuji TV, un’importante emittente televisiva privata giapponese che ha mandato in onda numerose produzioni note anche in Occidente, come il pionieristico Astro Boy e l’anime One Piece. Andiamo ad esplorare l’interno e saliamo fino al venticinquesimo piano, così potremo godere di un bellissimo panorama dal punto d’osservazione situato in quella grande sfera di metallo che ci incuriosiva dall’esterno.

Qui si conclude il nostro breve viaggio con la fantasia. Ora non resta che imprimersi nella mente questi luoghi lontani in attesa, chissà, di volare un giorno a Tokyo, e perdersi di persona tra le tante bellezze di Odaiba.

Testo di Martina Condello, martinacondello.cm@gmail.com

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Japanese art experience a Campsirago Residenza

Giappone in Italia è felice di presentare e patrocinare un bellissimo evento legato alla cultura giapponese: Japanese art experience

Da venerdì 19 a domenica 21 maggio Campsirago Residenza ospita artisti e artigiani da Ukiha per una tre giorni di workshop, incontri, laboratori dedicati alla cultura, all’arte, alla tradizione, alla musica giapponese. La Japanese art experience, organizzata da Campsirago Residenza e Omnicent Ukiha in collaborazione con The International Academy for Natural Art, è un’occasione unica per conoscere e immergersi nella cultura giapponese, nel suo pensiero e nella sua profonda relazione con il paesaggio, gli elementi e la natura. Una tre giorni che sarà anche momento di scambio e incontro tra pubblico e artisti, tra musicisti italiani e giapponesi, tra l’arte culinaria del paese dell’Asia orientale e i prodotti locali del nostro territorio, tra antiche tradizioni e modernità.

Il batterista e ingegnere acustico Nori Tanaka terrà tre workshop di tecnica del suono. L’incontro con il maestro Hiro Shinohara introdurrà il pubblico all’arte dell’intreccio del bambù e all’allestimento degli spazi che saranno utilizzati per la cerimonia del tè che sarà officiata da Ryoko Baba, direttrice della residenza artistica di Ukiha. La chef Mamiko Ishii terrà due workshop di cucina giapponese e preparerà cene e pranzi. Venerdì 19 maggio l’artista italiana Krista cura un workshop di kintsugi tradizionale.

Sabato e domenica anche attività dedicate ai più piccoli con i laboratori artistici a cura di Claudia Saracchi e Rossana Maggi ispirati alla corrente della Mail Art, all’artista Yayoi Kusama, all’immaginario poetico della cultura giapponese e alla preziosa arte del kintsugi.

La Japanese art experience è realizzata in Partenariato Speciale Pubblico Privato con il Comune di Colle Brianza. È finanziata dall’Unione europea – NextGenerationEU. Ha il patrocinio della Provincia di Lecco, del Consolato Generale del Giappone a Milano e dell’Associazione Culturale Giappone in Italia.

https://www.giapponeinitalia.org/wp-content/uploads/2023/05/2023-Evento_CampsiragoResidenza.pdf

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Festeggia il Natale con Giappone in Italia

Dopo il successo dei nostri workshop, Giappone in Italia vi invita a partecipare al nostro esclusivo aperitivo di Natale!

Vieni a festeggiare le feste con noi!

Un aperitivo esclusivo riservato ai nostri soci in collaborazione con TENOHA Milano, per assaggiare il vero happy hour alla giapponese!

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Un occasione più unica che rara con un menu riservato per i nostri associati!

1 Drink a scelta
Piatto con Karaage, Edamame, salatini giapponesi
Patatine al Teriyaki, Patatine al Wasabi

Costo: 20€

Ulteriori ordinazioni saranno a carico dei partecipanti

Informazioni

Dove: TENOHA Milano, Via Vigevano 18 – Milano
Quando: 22 dicembre 2022
Ora: Dalle 18:30 alle 20:30

Posti Disponibili: 20

ANCORA POCHI POSTI DISPONIBILI, PRENOTA ORA!!
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Arrivano i Workshop di Giappone in Italia

Arrivano finalmente i workshop di Giappone in Italia riservati a tutti i nostri associati! Vieni a scoprire con noi la cultura del Giappone e ad approfondire ancora di più ciò che sapete sul paese del Sol Levante!

Introduzione alla Lingua Giapponese

Come funziona la grammatica giapponese? Una lezione introduttiva aperta a tutti assieme alla nostra insegnante madrelingua.

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Lingua Giapponese
Livello 1

Un pacchetto di tre lezioni per iniziare lo studio della lingua giapponese e imparare come comunicare nella terra del Sol Levante.

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Introduzione al disegno manga

Una lezione dedicata a tutti gli artisti! Se amate disegnare ma non avete mai avuto l'occasione di imparare la tecnica specifica per i Manga, Giappone in Italia vi offre la possibilità di scoprire di più e muovere i primi passi con carta e matita ed immergevi nel mondo dei fumetti giapponesi!

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Shodō

Lo shodō è l'arte giapponese della calligrafia che ha influenzato altre forme d'arte giapponesi. Assieme alla nostra insegnante giapponese, vi porteremo nel profondo di quest'arte per capire ancora meglio la cultura giapponese e imparare a scrivere con i pennelli e l'inchiostro tradizionale.

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Milano Sake Challenge 2022: le interviste

Il 20 giugno 2022, l'Associazione Culturale Giappone in Italia ha partecipato alla Milano Sake Challenge! Qui abbiamo potuto assaggiare e giudicare diversi sake provenienti direttamente dal Giappone. Curiosi? Ecco qualche intervista!

Rimanete sintonizzati perchè nei prossimi giorni parleremo nuovamente di questo bellissimo evento!

 


WEB SERIE: Guardians of Japan - Episodio 02 - Tokugawa Ieyasu

Dopo il primo episodio di Guardians of Japan, condiviso due settimane fa sul nostro canale YouTube, oggi condividiamo con voi il secondo appuntamento della serie con un focus speciale dedicato a Tokugawa Ieyasu.

Alla fine dell'episodio inoltre, potete trovare un'intervista esclusiva ad Hayate Masao, attore che ha interpretato proprio Tokugawa Ieyasu nello show Netflix "Age of Samurai: battle for Japan"! Godetevi l'episodio e fateci sapere cosa ne pensate nei commenti!!

Questa web serie è stata originariamente creata da Japan Italy Bridge che ha gentilmente deciso di donare il contenuto e la distribuzione all'Associazione Culturale Giappone in Italia.

 


EVENTO: Milano Sake Challenge 2022

Ieri si è tenuta la Milano Sake Challenge 2022, dopo uno stop di due anni dovuto alla pandemia, ritorna l'evento milanese più atteso dedicato alla bevanda alcolica giapponese.
Da quest'anno, l'evento ha ottenuto una risonanza internazionale ed è diventato un momento ufficiale e qualificante per tutte le aziende produttrici di sake.

Ovviamente noi non potevamo mancare! L'Associazione culturale Giappone in Italia ha partecipato appunto alla Milano Sake Challenge patrocinando l'evento e facendo un piccolo recap che oggi condividiamo con voi!

Rimanete sintonizzati perchè nei prossimi giorni parleremo nuovamente di questo bellissimo evento!

 


Letture di Giappone in Italia: "Dall'Hokkaidō al Kyūshū" di Serena Lavezzi

“Dall’ Hokkaidō al Kyūshū” di Serena Lavezzi è un vademecum per chiunque voglia approcciarsi al panorama della letteratura moderna e contemporanea giapponese.

Il testo prende in esame il vasto patrimonio che gli autori hanno lasciato al piacere del lettore, in primis a quello dell’autrice che ne racconta il lavoro con trasporto e passione.
Pur non esistendo un esplicito criterio di selezione, ne esiste uno chiaro di organizzazione e il saggio si trasforma in una biblioteca nella quale i volumi siano ordinati per area geografica, partendo da nord. Gli scrittori scelti sono presentati in paragrafi e riuniti in capitoli secondo l’isola o la regione di appartenenza, e qui riassunte alcune delle loro produzioni di maggior pregio o preferite dall’autrice.

La scrittura semplice e chiara di stampo blogger apre questo libro tanto a chi è appassionato da tempo di Giappone o di letteratura, soprattutto contemporanea, quanto a chi vi si è approcciato da poco. Le note introduttive su pronuncia ed epoche della storia giapponese, in aggiunta a un breve glossario consentono infatti a chiunque di sfruttare al massimo il contenuto del testo.

Più che di un vero e proprio viaggio si tratta di una guida

Lo schema è molto semplice: il capitolo si apre con una presentazione del territorio e qualche cenno storico per poi dedicarsi alla presentazioni degli autori nati in quei luoghi. Lo spazio maggiore è riservato ai loro lavori più che al rendere al lettore un’immagine vivida del paesaggio: fornendo semplici informazioni al lettore è affidato il compito, una volta tra le mani uno dei libri che l’autrice consiglia, di trovare quegli elementi da sé. Il passo indietro fatto da Serena Lavezzi è efficace proprio in virtù di questo gioco che vede protagonisti il libro e il suo futuro lettore. Sarà quest’ultimo a viaggiare. Ci auguriamo, presto, letteralmente dall’ Hokkaidō al Kyūshū.

Un estratto:

[…]
Ultima tappa nella regione di Chūgoku è la cittadina di Shimonseki, nella prefettura di Yamaguchi. Qui, nel 1185, si combatterono i due clan samurai rivali degli Heike e dei Genji nella battaglia di Danno-ura. Molti secoli più tardi, nel 1895, la città torna a essere protagonista della storia. In aprile si firmò il trattato di pace che pose fine alla prima guerra cino-giapponese, tra l’Impero e la dinastia Qing. In queste prefetture ci tratterremo per conoscere cinque autori, tre donne e due uomini. Scrittori di gialli, promesse della letteratura contemporanea, un’autrice classica e quella che più di tutti mi ha portato ad amare la cultura nipponica.

__

Nata Nel 1986, Serena Lavezzi ha conseguito due lauree in Storia; ha pubblicato diversi romanzi ambientati in Giappone e partecipato con successo a concorsi letterari nazionali; oggi si occupa di scrittura a tempo pieno e gestisce il blog Penne d’Oriente.

Serena Lavezzi, Dall’Hokkaidō al Kyūshū, Scrittori giapponesi moderni e contemporanei, Edizioni Stilnovo, Milano, 2021, 158 pp.
ISBN 978-88-99080-22-8

Articolo scritto da: Beatrice Varriale

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Approfondimenti: La storia di Domokomo

Domokomo e la sua origine

 

credits:yokai.fandom.com/wiki

Domokomo è una figura del folclore giapponese, conosciuta soprattutto nel distretto di Enuma, Ishikawa, e in quello di Chiisagata, a Nagano. Il nome proviene dalla frase giapponese “domokomo naranai” ovvero nè questo nè quello. Questo yōkai ha l’aspetto di una figura con due teste e la sua prima rappresentazione risale all’opera Hyakki yagyo emaki (Matsui-Bunko).

Esiste una vicenda molto famosa che fa proprio riferimento a questa creatura!

La leggenda

Molto tempo fa c’erano due medici che si chiamavano rispettivamente Domo e Komo. Entrambi andavano in giro vantandosi di essere il miglior luminare del Giappone in quanto tutti e due possedevano un’abilità medica straordinaria grazie alla quale avevano guarito i casi medici più disperati. 

Un giorno i due decisero di sfidarsi: entrambi si fecero ferire ad un braccio promettendo che lo avrebbero ricucito in maniera così perfetta da non far vedere la cicatrice. La contesa si risolse brillantemente per entrambi, possiamo dire un pareggio. 

La sfida successiva riguardava il fatto di cucire una ferita alla testa. Nel giorno prestabilito un sacco di gente incuriosita si radunò intorno ai due sfidanti. I due medici si ferirono alla testa con incredibile sangue freddo davanti alle persone sbigottite da ciò che stava accadendo. In men che non si dica entrambi i medici riuscirono a curare le ferite in modo perfetto. La loro bravura impediva di fatto che la sfida si risolvesse. 

Fu allora che ebbero l’ennesima idea. Convennero che medicarsi a turno non era affatto stimolante e giunsero alla conclusione che avrebbero potuto strapparsi la testa nello stesso momento per poi vedere chi riusciva a riattacarsela meglio. Fu così che nel giro di qualche istante caddero entrambe le teste dei medici. Tuttavia sia l’uno che l’altro si trovarono in una situazione aberrante e ciò impedì di trovare qualcuno in grado di riattaccare le due teste. Non essendoci più nulla da fare, morirono entrambi. 

Pare proprio che la figura dello yokai Domokomo nacque proprio così! 

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News & Curiosità dal Giappone: andare in bagno a Shibuya, un'esperienza futuristica

I bagni giapponesi

I bagni del Giappone sono conosciuti in tutto il mondo per la loro pulizia impeccabile e per essere super tecnologici. In particolare ciò che rimane impresso ai turisti è il washlet, il famoso bidet elettronico del noto marchio Toto ldt.
Recentemente la Toto ha assistito la Nippon Foundation in un progetto unico chiamato “The Tokyo Project Toilet”. Esso mira a rinnovare 17 strutture comuni di Shibuya in spazi inclusivi e protetti per tutti i fruitori.

Ecco alcuni dei progetti più sorprendenti!

1.Hi Toilet di Kazoo Sato

Il famoso direttore creativo Kazoo Sato ha ideato una toilette pubblica che utilizza i comandi vocali per controllare le funzioni della porta, dello sciacquone e dei rubinetti. Situato nel parco Nanago Dori nel cuore di Shibuya, la toilette si caratterizza esteriormente per il suo design semisferico. La Hi Toilet vuole rispondere all’aumento delle preoccupazioni igieniche sulla diffusione del covid-19 attraverso il contatto con le superfici. Sato ha spiegato che dopo ben 3 anni di ricerca e progettazione è arrivato al concetto di toilet a comando vocale dove appunto tutti i comandi sono attivati dalla voce. L’idea esisteva già prima della pandemia ma l’arrivo del covid ne ha accelerato la creazione.

credits: tokyotoilet.jp

2. Three Mushrooms di Toyo Ito

Come suggerisce il nome, i 3 bagni sono stati progettati per assomigliare a dei funghi che spuntano dall’area boschiva intorno al santuario Yoyogi – hachiman. I loro interni sono spaziosi con illuminazione soffusa e la loro posizione è strategica: rivolti verso la strada, i bagni sono accessibili e sicuri per tutti.

credits: tokyotoilet.jp

3. White di Kashiwa Sato

Il designer Sato ha fondato il suo progetto basandosi su due concetti: pulito e sicuro. La toilette è situata accanto alla stazione di polizia della stazione di Ebisu diventando un simbolo del quartiere. Pensata per non essere troppo vistosa ma per avere un aspetto pulito che possa ispirare i passanti ad essere più luminosi e freschi Questo bagno in bianco puro è stato progettato per essere facile da utilizzare, nessuna complicazione dettata dall’innovazione.

credits: tokyotoilet.jp

4. Squid Toilet di Fumihiko Maki

Il sito del progetto è un popolare parco di Ebisu utilizzato come parco giochi per bambini, immerso nella natura. La struttura è stata progettata sia come toilette pubblica ma anche come spazio pubblico che fungesse da padiglione del parco come area di riposo. Il bagno è stato pensato per tutti: sia per bambini che per tutte le persone di passaggio che magari vanno a lavoro. L’allegro tetto, di forma particolare come quella di uno scivolo, collega le diverse sezioni del bagno e dona ventilazione e luminosità naturale all’ambiente. L’intera struttura ricorda di aspetto proprio quella di un parco giochi. Il nome Squid Toilet deriva dal soprannome dato al parco “Octopus park” per via delle sue attrezzature da gioco a forma di polpo.

credits: tokyotoilet.jp

5. A walk in the woods di Kengo Kuma

Questo bagno viene progettato proprio come un villaggio immerso nel verde lussureggiante del parco Nabeshima. L’ambiente è composto da cinque capanne coperte da lamelle di cedro e collegate da una passeggiata nel bosco che scompare nella foresta. Ogni toilette è progettata con un layout distinto per ospitare diverse esigenze (famiglia, vestizione, sedia a rotelle ecc). Il designer Kuma ha deciso di dividere ogni sezione in edifici separati creando così un vero e proprio villaggio di bagni pubblici, aperto, ventilato e facile da attraversare con un design appropriato per i tempi post-pandemici.

credits: tokyotoilet.jp

6. Modern Kawaya di Masamichi Katayama

L’origine della toilette giapponese è la cosiddetta kawaya 川屋, una sorta di capanna posta sopra il fiume risalente al periodo al primo periodo Jomon. Queste capanne avevano un design primitivo e semplice, spesso fatte di terra indurita o pezzi di legno legati insieme. Il designer Katayama, tenendo il mente proprio la kawaya, ha deciso di costruire uno spazio ambiguo che possa essere simultaneamente un oggetto e una toilet combinando a caso 15 pareti di cemento. Gli spazi fra le pareti conducono in tre diverse aree progettate per uomini, donne e una per tutti. Il design crea un relazione unica con le persone che sono invitate ad interagire con la struttura come se stessero giocando in un parco giochi.

credits: tokyotoilet.jp

7. Transparent Toilet di Shigeru Ban

Questi bagni situati nel parco di Yoyogi Fukamachi hanno fin da subito attirato l’attenzione da quando sono state aperte nel 2020. Di color caramella, innovativa ed utile questa struttura risponde facilmente alla fatidica domanda “è occupato”? Anche se di primo impatto sono trasparenti, una volta che si entra e si gira la serratura le pareti diventano opache, facendo così capire dal fuori che la toilette è occupata e prevenendo così la fastidiosa bussata alla porta. Quando il sole tramonta la scatola diventa una sorta di faro che ti attira con la sua luce. L’importante, se si usa questo bagno, è di ricordarsi di chiudere la porta!

credits: tokyotoilet.jp

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