Un estate in Giappone. Diario di viaggio – Terza tappa: Enoshima

I dintorni di Tokyo offrono una grande quantità di luoghi da esplorare, che spesso rimangono fuori dagli itinerari più conosciuti. Misteriosamente, perché spesso si tratta di luoghi di una bellezza incredibile, che hanno la capacità di farsi rapidamente strada nell’animo dell’osservatore, e che permettono di scoprire nuovi colori del mondo Giapponese.

 

È esattamente quello che mi è successo sulla strada per Kamakura. In molti hanno iniziato ad apprezzare la bellezza antica di questa località, e i suoi innumerevoli templi (molti dei quali zen) e santuari conquistano i visitatori con il silenzio e la profonda serenità. Ma quello che in pochi ancora hanno scoperto è un piccolo luogo sul mare, proprio sulla strada che da da Tokyo porta a Kamakura; mi riferisco a Enoshima, la piccola, incantevole isola che si trova alla foce del fiume Katase, nella prefettura di Kanagawa. L’intera isola è consacrata alla dea della musica Benzaiten che, secondo la leggenda, è emersa in questo angolo di mondo dal fondo del mare. 

A solo un’ora di treno da Tokyo, e collegata alla terraferma da ben tre line ferroviarie (la Odakyū Enoshima Line, la Enoshima Electric Railway e la Shonan Monorail), la sua collocazione la rende meta privilegiata per gli abitanti di Tokyo e Yokohama che vogliono godere della bellezza delle spiagge e del mare della baia di Sagami.

Ma questo posto è molto più di un luogo di villeggiatura.

È un piccolo angolo di Giappone che riporta alla mente momenti lontani e atmosfre antiche. È un piccolo gioiello tra cielo e mare, che avvicina lo straniero alla sensazione di un Giappone fuori dal tempo.

L’isola custodisce ancora il fascino di abitazioni e negozio in stile tradizionale che danno vita a minuscole, trafficate vie che sembrano comparire da un dipinto di Hokusai; il legno, con il suo colore bruno, si staglia coraggioso nel sole brillante, e accompagna la passeggiata fino ad una lunga scalinata in pietra che porta fino all’Enoshima Jinja, un piccolo santuario Shinto, dedicato alla dea dell’isola, e il cui torii rosso fuoco spicca fiero contro il celeste del cielo e il grigio della pietra.

La brezza abita spesso questi luoghi, come spesso capita nelle cittadine di mare, e accompagna il cammino mano a mano che ci si avvicina all’acqua. Qui, ci si deve incamminare su un lungo ponte in legno che si inoltra nel mare, e che porta lo sguardo verso una delle immagini più incredibili che si possano incontrare in Giappone; ci si trova infatti sospesi sull’acqua, mentre si guarda l’imponente Fuji che vi osserva da lontano, con la cima innevata, in mezzo al blu dell’oceano e del cielo.

Certo, ci sono centinaia di altre immagini imponenti del monte Fuji, e una moltitudine di altri posti da cui osservare la sua maestà; eppure, qui si verifica una strana magia, la combinazione di tutti gli elementi – il cielo, il mare, il legno, il sole – che fa si che gli occhi rimangano sospesi, nell’istante dell’incontro perfetto. Nell’istante in cui si coglie l’incredibile intimità di un luogo piccolo e segreto, silenzioso e accogliente, che apre le porte all’infinito.

Marianna Zanetta
Articolo originale: www.mariannazanetta.com/2017/02/12/5-amazing-day-trip-tokyo/