Hanafuda: Maggio
Sulle carte del mese di maggio è rappresentato l’iris (ayame 菖蒲). L’iris è simbolo di virilità e spesso si usa, rappresentato o fisicamente, durante la festa dei bambini il 5 maggio. Nella carta speciale di questo mese è raffigurato un iris nell’acqua vicino ad un ponte, questo è un riferimento ad un capitolo del l’Ise monigatari, una famosa collezione di poemi del X secolo.
La storia narra di un ufficiale della corte imperiale di Kyoto che, assegnato ad un avamposto nell’Est del paese, lasciò la corte e la sua famiglia per intraprende il lungo viaggio. Lungo la strada lui e i suoi compagni di viaggio si persero e arrivarono ad un posto chiamato yatsuhashi o “otto ponti”, un area paludosa ricoperta di iris in fiore dove il fiume si divideva in otto, ogni parte attraversata da un ponte. Fermatosi a riposare per un momento e sentendosi triste per la mancanza della moglie, l’uomo compose questa poesia:
Karagoromo
kitsutsu narenishi
tsuma shi areba
harubaru kinuru
tabi wo shi zo omou
Traducibile in: Il mio abito cinese/ A lungo indossato in tutta comodità/ Così come la moglie che ho./ Dopo aver fatto tanta strada insieme/ Medito su questo viaggio.
Nonostante sembra non esserci un collegamento col fiore di iris, le prime sillabe di ogni verso formano la parola ka-ki-tsu-ba-ta, che è il nome della specie di iris che cresce nelle zone paludose. La sillaba ha della quarta riga viene pronunciata ba in kakitsubata perché in hiragna il ba (ば) si forma apponendo un dakuten (come due piccole virgolette) alla sillaba ha (は), è quindi da considerarsi una specie di gioco di parole.