IKEBANA Antica Arte Tradizionale Giapponese di Disporre i Fiori - Abbiategrasso

Abbiategrasso, 3/5 febbraio 2012                                                  Giorni d'Asia: Giappone

Setsubun : profumo di primavera

L’ikebana nasce dall’osservazione umile e attenta della natura: guardare con amore i petali di un fiore, la venatura di una foglia, l’erba che si piega al passaggio del vento.

La bellezza dell’ikebana nasce dall’armonia di linee, colori e volumi che si sviluppano nello spazio compositivo, esaltando alcuni aspetti della cultura giapponese: il vuoto, che non è assenza ma punto di partenza per ogni cosa; l'asimmetria, che sottolinea l'aspetto spontaneo e vitale della natura; i cicli stagionali, che trasmettono il sentimento di precarietà, tutto cambia e si trasforma in un ciclo continuo. La collocazione ternaria di pochi, essenziali elementi è impostata su regole precise e proporzioni fisse tra vaso, rami e fiori. L’uso di fiori in differenti momenti di fioritura simboleggia il ciclo vitale, effimero e transitorio: il fiore sbocciato rappresenta il passato, il fiore semiaperto il presente, il bocciolo è simbolo del futuro.

L’offerta di fiori alle divinità ha origine in India e con il Buddhismo, attraverso Cina e Corea, raggiunge il Giappone nel VI secolo d.C. dove diventa disciplina. Iniziata come arte ieratica e cerimoniale, oggi rappresenta un’armoniosa fusione di estetismo e poesia, espressione artistica, frutto e riflesso della cultura giapponese.

Verso la fine del 1800, con l’apertura del Giappone al mondo occidentale, nasce l’ikebana moderno. Il maestro Unshin Ohara per valorizzare i nuovi fiori d’importazione occidentale, più grandi e colorati, pensò di disporli in particolari vasi bassi e poco profondi entro i quali le composizioni potevano espandersi in larghezza e introdusse l’uso di speciali supporti che permettevano una maggiore creatività pur nel rispetto delle antiche regole compositive. Nacque cosi lo stile ‘Moribana’ adottato, in seguito, anche dalle altre scuole di ikebana.

L’ikebana ha saputo adeguarsi alle tendenze figurative del nostro tempo: diventa una ricerca di grafismo, colori e volumi, facile da inserire nella nostra vita quotidiana.

In concomitanza con Giorni d'Asia : Giappone si celebra la festa del primo giorno di primavera secondo il calendario cinese, per i giapponesi SETSUBUN.

Il 3 febbraio si cacciano i demoni, ovvero le influenze negative dell'inverno spargendo fagioli di soia arrostiti al grido “Oni wa soto, fuku wa uchi!” (Fuori i demoni! Dentro la fortuna!). Questo lancio è detto mame maki. In segno benaugurale alcune persone, quando rientrano in casa dopo essere state al santuario shinto  per il mame maki, mangiano tanti fagioli quanti gli anni che

compiono nell’arco dei successivi dodici mesi: un modo per attirare la fortuna.

 

Anna Massari Master

OHARA SCHOOL OF IKEBANA

CHAPTER IKEBANA OHARA MILANO   


Che cos’è l’Ikebana ?

L’Ikebana è l’arte tradizionale giapponese di disporre i fiori, che risale all’antichità.

Vediamone brevemente la storia.

Nasce in Cina nel periodo della dinastia Tang che allora dominava tutto il mondo orientale; all’inizio del VI secolo gli ambasciatori giapponesi, affascinati da questa cultura, introdussero nel loro paese non solo il buddismo ma anche l’usanza di offrire fiori alle divinità.

In Giappone l’arte di disporre i fiori assunse presto i connotati di una vera disciplina.

Alla base di questa evoluzione vi è il profondo rapporto tra uomo  e natura, un modo sempre nuovo e mutevole di interpretare i fiori e l’arte di comporli.

L’ikebana è l’osservazione continua della natura e  del suo ritmo stagionale, da rispettare sempre nelle composizioni, che devono essere il risultato di un equilibrio di forme dove lo spazio vuoto diventa essenziale per definire lo spazio compositivo.

Grande influenza sull’ikebana ebbe anche l’introduzione in Giappone della pratica buddista della meditazione Zen. L’Ikebana divenne allora la massima espressione di questa disciplina tanto da essere ritenuta idonea a purificare la mente e fu adattata alle esigenze marziali dei Samurai.

Fondamentale per l’estetica giapponese è creare un senso di armonia tra il vaso, i materiali e la loro disposizione nel vaso stesso.

A partire dalla metà del XV secolo, con la creazione dei primi stili classici, infatti l’ikebana non ebbe più solo un significato religioso ma diventò un’arte indipendente sempre però strettamente legata a significati simbolici e filosofici.

I primi maestri furono monaci e membri della nobiltà; poi, con il trascorrere del tempo e precisamente nel XVII secolo,  quest’arte floreale prese il nome ufficiale di Ikebana, nacquero le prime scuole, cambiarono gli stili e l’ikebana diventò un’arte  che apparteneva a tutta la società giapponese.

Una composizione di ikebana può essere formata da un solo  fiore o da diversi tipi di materiale. Elemento importante, comune a tutte le scuole di ikebana, è effettuare un’accurata ricerca nella scelta di ogni singolo ramo, foglia o fiore e far corrispondere la nostra ispirazione e visione interna con quello che vogliamo rappresentare.

Per essere in grado di realizzare una composizione di ikebana occorre apprendere in modo approfondito tecniche specifiche, indispensabili all’allievo perché l’ikebana è un’arte creativa dove la tecnica è messa al servizio della nostra fantasia e della nostra ispirazione. Per mettere in moto questo processo è inoltre necessario creare dentro di noi un momento di silenzio interiore e di serenità perché solo così si può dar vita a un rapporto individuale con ciascun elemento vegetale, conferendogli la giusta collocazione in un insieme armonioso.

Oggi l’Ikebana è un’espressione artistica, che ha saputo adeguarsi alle esigenze figurative del nostro tempo e alla richiesta di poter essere inserita nelle nostre case moderne, diventando parte integrante della vita di tutti i giorni.

Paola Piras

Study Group Venezia

www.ikebanavenezia.it

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