Penne del Sol Levante - L'Impeccabile di Keigo Higashino

Buon weekend appassionati di letteratura giapponese! Oggi, nella rubrica Penne del Sol Levante, parliamo del giallista Keigo Higashino. Ho iniziato a raccontarvi di lui e del suo stile di recente, ma è uno degli autori contemporanei che apprezzo di più e ho deciso, oggi, di proporvi un altro dei suoi romanzi. Questa volta il libro, L’Impeccabile, fa parte della serie Galileo che vede come protagonisti indiscussi il detective Kusanagi e il professore scienziato Yukawa.

Tutto ha inizio con i coniugi Mashiba, Ayane e Yoshitaka. Il loro matrimonio è in frantumi, veleggia verso una fine banale e scontata quanto inevitabile. Lui infatti non concepisce il matrimonio senza figli e, visto che lei non può darglieli, decide di interrompere la loro unione. Ayane reagisce a questa presa di posizione con sgomento, curiosità e una certa indifferenza. Ben presto lo svolgimento della trama ci fa fare la conoscenza di un altro personaggio chiave della narrazione: Hiromi, giovane amica della coppia, studia presso il laboratorio artistico di Ayane ed è l’amante di Yoshitaka.

Dopo qualche tempo la signora Mashiba si reca a Sapporo per visitare la famiglia, proprio durante la sua assenza la stessa Hiromi trova il cadavere dell’amante nel salotto di casa. Era stata la stessa Ayane a lasciarle le chiavi, in caso di emergenza. La donna torna immediatamente a Tokyo, in preda allo sconforto. Il detective Kusanagi inizia ad indagare e la faccenda si rivela da subito più ingarbugliata del previsto. L’ipotesi del suicidio viene scartata, pare infatti che ci siano tracce di veleno nel sangue di Yoshitaka. La prima sospettata è Hiromi, ma ben presto e dopo averla conosciuta meglio Kusanagi la elimina subito dalla lista; al contempo la moglie della vittima era lontana centinaia di chilometri, il mistero sembra senza risoluzione.

Almeno finché non interverranno le ipotesi scientifiche e i suggerimenti originali dell’amico fidato e onnipresente del poliziotto, il professor Yukawa… ma se volete saperne di più venite a leggere la recensione completa su Penne d’Oriente! Buona lettura amici a voi!

 

PUOI TROVARE "L'IMPECCABILE" SU AMAZON.IT


Penne del Sol Levante - Sei Quattro di Hideo Yokoyama

Buon weekend lettori, bentornati alla nostra rubrica letteraria. Oggi vi parlo di un giallo poliziesco molto particolare, uscito in Italia l’anno scorso, Sei Quattro di Hideo Yokoyama.

Tutto ruota intorno alla figura del poliziotto Mikami, assegnato alla sezione dedicata ai rapporti con i giornalisti. Proveniente dal reparto investigativo veste malamente i panni di addetto stampa, si sente declassato e sogna di poter ritornare al suo vecchio incarico. Nel frattempo, ad esacerbare la situazione, si creano situazioni spiacevoli con i giornalisti e Mikami viene coinvolto, suo malgrado, in un caso del tutto particolare.

Il capo della Polizia, infatti, sta organizzando una visita in città per incontrare Amamiya Yoshio, testimone di un vecchio caso risalente a quattordici anni prima. Il rapimento di sua figlia, una bambina di sette anni di nome Shoko, rimasto insoluto dopo che il rapitore era riuscito a prelevare il riscatto. Il cadavere della bimba era stato ritrovato poche ore più tardi e la polizia non possedeva alcun indizio per individuare il colpevole. Per la famiglia era stato un colpo senza ritorno.
Quando Mikami si reca dall’uomo per organizzare l’incontro con il capo della Polizia, Amamiya Yoshio gli dice che non c’è alcun bisogno di farlo. Si evince chiaramente che è successo qualcosa ai tempi del rapimento finito male, cosa si nasconde nei rapporti dei poliziotti della squadra mobile che si occupavano del caso? Qualcuno sta nascondendo qualcosa, ma cosa? Chi ne è responsabile? E perché sembra ci sia un altro poliziotto che indaga e precede il protagonista presso tutti i testimoni?

A questa situazione d’incertezza e confusione si aggiunge la scomparsa improvvisa della figlia di Mikami, Ayumi, un’adolescente problematica sparita nel nulla senza lasciare traccia. I poliziotti di tutto il Giappone la stanno cercando senza sosta, senza successo. Le telefonate mute che ricevono i coniugi Mikami turbano le loro nottate e condizionano ogni azione alla luce del sole. E' Ayumi che chiama? Perché non parla? Dove si trova?

 

 

Ci troviamo di fronte a un romanzo giallo-poliziesco sui generis, dalla trama fitta e intimistica. Sono le riflessioni personali del protagonista ad accompagnarci per tutta la storia, piuttosto che le classiche indagini poliziesche. Se volete saperne di più venite a leggere la recensione completa su Penne d’Oriente. Buona lettura!


Penne del Sol Levante - L'uomo che voleva uccidermi di Yoshida Shuichi

Benvenuti all’appuntamento settimanale con gli scrittori nipponici, oggi parliamo di un romanzo uscito appena l’anno scorso, un giallo davvero particolare, L’uomo che voleva uccidermi di Yoshida Shuichi.

È un romanzo corale, dove varie voci si intersecano e sovrappongono allontanandoci sempre di più dalla verità finale. Ci ritroviamo così a rincorrere il colpevole senza sosta, sempre più confusi.

Sulla statale 263 che collega Fukuoka a Saga, nel sud-ovest del Giappone, all’altezza del valico di Mitsuse, viene ritrovato il cadavere della giovane Ishibashi Yoshino, impiegata in un agenzia assicurativa di Fukuoka. La ragazza aveva passato la serata con le amiche, confidando loro di avere un appuntamento al parco cittadino con il suo fidanzato Masuo. Qualche capitolo più tardi scopriamo che in realtà l’incontro era con qualcun altro, un tale conosciuto su un sito di appuntamenti, Shimizu Yuichi. Ma è andata davvero così? Qual è la verità? Chi ha incontrato davvero Yoshino? E chi l’ha portata fino al valico per ucciderla a sangue freddo? Perché sia Masuo che Yuichi continuano a scappare? Chi è la donna sconosciuta che accompagna quest’ultimo nella sua fuga disperata?

Tutti gli indagati paiono nascondersi e l’indagine si ferma a un punto morto. Uno dopo l’altro conosciamo tutte le persone coinvolte e nessuna pare dirci la verità fino in fondo, ogni personaggio ci racconta la sua versione dei fatti, apparentemente in contrasto con quella di tutti gli altri. Si dipana così una storia difficile da comprendere e dal finale inaspettato.


Nel panorama della letteratura nipponica contemporanea sono ben pochi i romanzi crime che vengono tradotti per noi, purtroppo, e questo si inserisce in questa cerchia ristretta. La trama è interessante e lo svolgimento per nulla banale, il tutto avvolto da una solida struttura narrativa e uno stile di scrittura semplice e rapido, direi disincantato e parco di lunghe descrizioni.

Se il libro vi incuriosisce venite a leggere la recensione completa su Penne d’Oriente! Vi auguro un buon fine settimana.