Sedere e ascoltare il vento tra i pini

La maggioranza delle classi di tè Issoan sono di sera e gli studenti vengono spesso direttamente dopo il lavoro o dall’ora di punta del traffico per raggiungere la scuola. Di solito iniziamo la lezione con 10-15 minuti di zazen. Già sedere in silenzio e respirare profondamente aiuta a metterci alle spalle parte della polvere del mondo, a concentrarci e a essere pronti per lo studio.

I miei studenti mi chiedono spesso qual è il modo corretto di meditare. Non so molto sulla meditazione Zen ma per far iniziare i miei studenti, li faccio sedere in seiza (se in kimono) o a mezzo loto (grazie, Jordan) o con le gambe incrociate. Seduti con la schiena dritta, le orecchie allineate alle spalle, le braccia comodamente in grembo, la mano sinistra sopra quella destra, i palmi verso l’alto e i pollici uniti. Accendiamo l’incenso, suoniamo la campana e svuotiamo le nostre menti. Cerca di contare i respiri da 1 a 10 e da 10 a 1 oppure lascia che i pensieri vadano e vengano e si stabilizzino all’interno.

Alcuni giorni ho più successo di altri, ma quando raggiungo un luogo di vigilanza consapevole, riesco a sentire il suono del kama che canta senza essere distratta ascoltandolo. Talvolta i miei piedi si addormentano e perdo completamente la sensazione. Talvolta non riesco a smettere di pensare alle cose. Altre volte sento il mio respiro in profondità nei miei polmoni. E altre volte, non molto spesso, mi siedo e ascolto il vento tra i pini e niente conta.

Tradotto dal blog di sweetpersimmon.com