Antiquariato giapponese

Insai (attr.)

Sarumawashi

Scuola di Osaka

Periodo Edo, XVIII secolo

Altezza 8,3  cm

L’ammaestratore di scimmie ritratto in piedi e sorridente, con un abito dalle ampie maniche, un largo copricapo, il fagotto legato attorno alle spalle, una canna di bambù nella mano sinistra, il cesto per il cibo dell’animale appeso alla cinta e una piccola scimmia sulla spalla che gioca con in suo cappello.

Le origini degli spettacoli con scimmie in Giappone sono da cercarsi nella popolare credenza che i macachi avessero dei poteri curativi. Le prime danze con scimmie facevano infatti parte di rituali religiosi organizzati nelle stalle per curare i cavalli ammalati, con questi animali vestiti come sciamani o intermediari della divinità montana Sannô.

Il primo spettacolo di tipo prevalentemente profano di cui si abbia notizia fu organizzato nel 1245 e da allora questo tipo di intrattenimento conobbe una crescente fortuna, tant’è che nel periodo Edo i sarumawashi erano molto comuni agli angoli delle strade, dove talvolta allestivano veri e propri teatrini per i loro spettacoli. Sebbene fossero visti come una forma di intrattenimento, questi spettacoli tuttavia erano pervasi da un’aura quasi religiosa ed erano quindi popolari anche per eventi significativi, quali funerali o altre feste religiose. Anche oggi è possibile incontrare questi artisti da strada con le loro scimmie ammaestrate e non è infrequente che in televisione ci siano spettacoli di questo tipo.

Il netsuke è di qualità elevata ed è possibile azzardare una attribuzione ad Insai, un netsukeshi di Osaka citato nel Soken Kisho (vol. 7). Sebbene Insai non firmò mai i propri lavori, egli è descritto come abile intagliatore di avorio esperto nelle figure di  sarumawashi.

Giuseppe Piva

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