Deguchi Nao (1837-1918)

Deguchi Nao nacque nell’inverno 1837 a Kukuchiyama, una vivace cittadina a nordest di Kyoto sul fiume Yura. Rimasta orfana di padre all’età di nove anni fu costretta ad andare a servizio da parenti benestanti per aiutare la madre. Il suo forte senso morale e la sua ubbidienza filiale la convinsero a sposarsi contro la sua volontà con Masagorō, adottato da sua zia Yuri nella famiglia Deguchi. Il marito si rivelò un fannullone e presto dilapidò il patrimonio ereditato. Nel 1872 Nao che aveva già cinque figli, fu costretta a vendere la casa. Il marito non era di grande aiuto e quindi era lei che doveva darsi da fare per mantenere la famiglia.

Nel 1885 Masagorō rimase paralizzato cadendo da un tetto e non poté più lavorare del tutto. Fra il 1856 e i 1882 Nao aveva partorito undici figli, di cui tre non sopravvissero. Yone la prima figlia a 19 anni era scappata dal marito per aprire una macelleria con un altro uomo. Nao scioccata da tale comportamento giudicato immorale rifiutò sempre gli aiuti economici di questa figlia. Successivamente al suo Kamigakari, Nao cercò varie volte di convincere la coppia a pentirsi e nel suo Ofudesaki, Yone e il secondo marito verranno presentati come personificazione del male in un mondo che dà troppa importanza al denaro.

Anche la seconda figlia Kono scappò di casa a 19 anni mentre Takezō il primomaschio, dopo aver cercato di suicidarsi durante un apprendistato come falegname, se ne andò di casa ritornando solo nel 1903.Il secondo maschio Seikichi era il preferito di Nao, obbediente e tranquillo, ma morì a Taiwan nella guerra Sino-giapponese nel 1895. Nao ne rimase talmentesconvolta da continuare a credere che fosse vivo anche dopo il recupero della salma.

Hisa, la terza figlia, aprì una casa da tè con il marito e fu la prima a riconoscere la trasformazione che sarebbe avvenuta della madre. Dei tre figli più piccoli Denkichi e

yō compaiono poco nelle memorie di Nao; Sumi invece fu una compagna costante nel cammino spirituale della madre e giocò un ruolo importantissimo nella fondazione e successivo sviluppo dell’Ōmotokyō. Sposò infatti il giovane Ueda Kisaburō adottato da Nao col nome di Deguchi Onisaburō che diventò il cofondatore della nuova religione.

Nella sua ricostruzione della personalità di Deguchi Nao, Emily Ooms identifica due aspetti fondamentali per comprenderne la rilevanza storica:

1) Nao arriva alla sua nuova visione della realtà, attraverso la reinterpretazione del suo passato; ella ha maturato le proprie idee partendo dalla propria esperienza e dalla percezione della società che la circondava. I suoi valori di riferimento si rifacevano alla religiosità popolare e ai valori morali (tsūzoku dōtoku) della società rurale giapponese.

2) per collocare storicamente la visione del mondo di Nao e comprendere come potesse essere significativa e coinvolgente per altre persone, dobbiamo localizzarla all’interno della struttura sociale pertinente e identificare la percezione della realtà del gruppo sociale in cui viveva.

La storia della vita di Nao ci permette di collocarla in una classe sociale vessata e oppressa dai rapidissimi cambiamenti socioeconomici che segnarono il Giappone alla fine del XIX secolo. Inoltre ci permette di delineare un modo di vivere e, cosa anche più importante, un modo di considerare la vita, che raramente è documentato nei libri

di storia del periodo Meiji: l’esperienza e la consapevolezza della gente comune, specialmente le donne, che non rientravano nel programma di modernizzazione imposto dal governo.

Chiara Bottelli, nipponista, si occupa di turismo responsabile e artigianato