Pazienza, pazienza

L’altro giorno uno studente mi ha chiesto: “Tutti fanno degli errori e lei corregge ripetutamente tutti. Come fa a essere così paziente?” Che cos’è la pazienza? Voglio dire, io utilizzo del tempo e presto attenzione, è questa la pazienza?

Quante volte abbiamo detto a noi stessi: “Devo essere più paziente”. Moltissime cose richiedono pazienza ogni giorno. Con il nostro lavoro, le nostre attività, i nostri figli, gli amici, la famiglia e le faccende quotidiane come la lavanderia o gli acquisti dal droghiere, tutto compete per avere il nostro tempo e la nostra attenzione. Qualche giorno sembra che abbiamo appena il tempo di respirare. Tuttavia la pazienza richiede tempo e nelle nostre vite abbiamo poco di questo bene.

Nonostante tutte le nostre vite affaccendate, viviamo una vita comoda. I miei genitori avevano una sola auto e mio padre andava in macchina al lavoro. Mia madre prendeva l’autobus per andare al lavoro. I miei nonni non avevano la macchina. La necessità ci rende pazienti. Quando si ha poco, ci vuole più tempo a fare le cose e quindi si devono fare dei programmi conseguenti. L’aspettativa che le cose si verifichino in un certo schema temporale ci rende impazienti.

Con la comodità arriva l’aspettativa che le cose saranno facili. Quando non lo sono, diventiamo impazienti. Quando le cose non vanno come le abbiamo pianificate, la cosa ci rende impazienti. Quando non siamo veloci o bravi quanto pensavamo di essere, la cosa ci rende impazienti. Quando non facciamo le cose che vogliono facciamo, la cosa ci rende impazienti.

Chiaramente c’è una valanga di cose che contribuiscono alla nostra impazienza ma non altrettante che ci spingano a essere più pazienti. La pazienza è una virtù e noi dobbiamo impegnarci molto a fondo per essa. La stanza del tè è un luogo in cui mettere da parte alcune aspettative. Se non ci aspettiamo niente, niente ci spingerà all’impazienza.

La scorsa settimana, stavo ascoltando mia nipote che mi raccontava la propria giornata. Continuava a raccontarmi il benché minimo dettaglio: “All’inizio ho aperto gli occhi, mi sono alzata e sono andata di sotto in pigiama. Ho deciso di mangiare cereali per colazione così ho preso una tazza, quindi i cereali al miele e nocciole e un cucchiaio. Ho aperto il frigorifero e ho preso il latte. Quindi ho aperto il latte…!. La cosa è andata avanti così per circa 20 minuti. Ma sapete, io non ero impaziente. L’ho ascoltata con amore. Se ho pensieri amorosi riguardo la ragazzina, ho tutta la pazienza di cui ho bisogno.

Tradotto dal Blog di Sweet Persimmon da Mariella Minna