TRASPARENZA: Sou Fujimoto e House NA

Il quinto articolo della serie “La percezione dello spazio nella visione degli artisti giapponesi contemporanei” prende in considerazione uno spazio abitativo: House NA della Sou Fujimoto Architects. 

House NA è una residenza costruita nel 2011 a Tokyo, nel quartiere di Koenji. La struttura complessa, in una relazione particolare tra piani e altezze, spazi visibili e nascosti, è stata realizzata per una giovane coppia del posto. 

La casa non è decisamente ciò che ci si aspetterebbe di trovare in un quartiere residenziale, sebbene Koenji sia una zona in cui sperimentare un ambiente alternativo in Giappone. La struttura è composta da 21 piani sfalsati di differenti altezze, non sono presenti veri e propri muri all’interno e le stanze sono tutte collegate. Un unico spazio, dunque, ma anche molteplici spazi: in questa residenza è possibile sentirsi nello stesso momento vicini e lontani. I piani sono in relazione attraverso scale e l’uso del vetro.

Sou Fujimoto paragona la vita in questo edificio a quella su un albero: ci si può arrampicare sulla cima o rimanere sui rami più bassi, ma tutti gli spazi sono collegati al tronco, al terreno. Il colore prevalente è rigorosamente chiaro, bianco. La struttura interna è in acciaio, e il tutto è corredato da dettagli in legno di betulla. La trasparenza del vetro, oltre a garantire una buona luminosità all’interno della casa, restituisce la sensazione di continuità tra le stanze e con l’esterno. 

La struttura di House NA si sviluppa in verticale, con un soffitto che arriva all’altezza di 5/6 metri. L’idea di Sou Fujimoto fu quella di creare uno spazio con cui fosse possibile dialogare. In un’intervista di Noriko Takiguchi egli afferma: «The resident is free to choose how to combine the steps, which makes the space more interactive. A house that allows you to rearrange its meaning in any way that you like is kind of contemporary» (Il residente è libero di scegliere come combinare i passi, il che rende lo spazio più interattivo. Una casa che permette di riorganizzare il suo significato in qualsiasi modo piaccia è un po’ contemporanea).

Lo spazio è interattivo, non fortemente caratterizzato. In questo senso, ogni piano risulta inizialmente vuoto, attende che gli venga conferita una funzione, un significato, che può ogni volta cambiare. Questo potrebbe ricordare una caratteristica della casa tradizionale giapponese: l’utilizzo di alcuni spazi a seconda dell’occasione o del momento della giornata. House NA è la nuova casa giapponese, in cui le divisioni tra stanze sono sfumate e i luoghi vengono adattati alla necessità di chi vi abita. È il gioco di reinventare la propria casa in sempre nuovi e diversi modi. 

 

Un concetto ampio di trasparenza

Il vetro utilizzato per House NA risulta elemento predominante. Potrebbe quasi sembrare che in questa struttura la privacy venga meno, ciò giunto al fatto che l’edificio sia sprovvisto di veri e propri muri interni. In realtà, nonostante ciò, la ramificazione dei piani permette un gioco di visione e nascondimento. Tuttavia, questa trasparenza è ciò che rende la struttura leggera, insieme alla verticalità e al telaio sottile in acciaio. Questo non significa che sia possibile vederci attraverso o cogliere tutto ciò che accade all’interno. Piuttosto, significa veicolare un senso di leggerezza e dialogo, sia tra le stanze della casa che verso l’esterno. Sebbene la casa sia una struttura del tutto particolare, è collocata nell’eccentrico quartiere di Koenji ed esprime tutta la vitalità di questa zona. 

Sou Fujimoto afferma «It seems to me that an architect’s job is based entirely on attentive looking and listening» (mi sembra che il lavoro di un architetto si basi interamente sul guardare e ascoltare attentamente). Guardare e ascoltare le necessità del cliente, ma anche il luogo e la temperie in cui l’edificio verrà inserito. Trasparenza, dunque, anche per le circostanze, per quello che si vede e si ascolta in quel luogo e per quelle persone.

«My personal orientation and my sense of values regarding architecture is inspired by the circumstances, and the climatic and natural features of the project. Even though the value my architecture creates is minimal, I want to establish a sense of diversity rooted in understanding and possibility» (Il mio orientamento personale e il mio senso dei valori riguardanti l’architettura sono ispirati dalle circostanze e dalle caratteristiche climatiche e naturali del progetto. Anche se il valore che la mia architettura crea è minimo, voglio stabilire un senso di diversità radicato nella comprensione e nella possibilità). 

Gli spazi vuoti non caratterizzati e le strutture sottili sono altri elementi che alimentano questo senso di trasparenza. Lo spazio acquisisce il significato che gli si vuole conferire, di volta in volta, mentre i muri all’interno vengono meno in favore della continuità. 

L’edificio sembra voglia protrarsi verso l’esterno e verso l’alto, ma allo stesso tempo possiede angoli nascosti agli sguardi dei passanti. È interessante quest’illusione per cui tutto appare esposto: l’uso delle trasparenze è proprio ciò che è utilizzato per celare. L’ambiguità degli spazi interni ne è ulteriore testimonianza. Una trasparenza apparente, che nasconde. Come in una casa tradizionale giapponese: gli spazi vuoti e connessi restituiscono la sensazione che tutto sia sotto ai nostri occhi, ma la realtà è ben diversa.

 

 

http://www.sou-fujimoto.net

 

 

Susanna Legnani