La leggenda dei 47 ronin

 Il 14 dicembre si tiene il Gishi-sai no cha che è una cerimonia del tè per onorare la memoria dei 47 Ronin di Akō.

La leggenda racconta il famoso caso che coinvolge il codice d’onore dei samurai, Bushidō. Lealtà, controllo, sacrificio, perseveranza e onore: nella leggenda queste virtù erano impresse per sempre nell’anima dei giapponesi. Il racconto, noto come Chūshingura, è celebrato nelle storie, commedie, libri, stampe con blocchi di legno, statue, film e televisione.

La storia inizia con Asano Naganori di Akō, un signore samurai, che fu convocato al palazzo dello Shogun nella città di Edo, l’attuale Tokyo. Sotto lo sguardo attento del suo tutore, Lord Kira, maestro del protocollo del Palazzo, ad Asano furono date responsabilità di corte. La frizione fra i due uomini era costante. Asano rifiutava di pagare i doni che Kira domandava per i suoi servizi. Kira utilizzava ogni opportunità per umiliare pubblicamente Asano. Dopo due mesi di abusi, la tolleranza di Asano raggiunse il limite. Puntò la propria spada contro Kira all’interno delle mura del palazzo, un’offesa penosa – e tentò di ucciderlo anche se non vi riuscì. La punizione per ciò fu inflessibile: ad Asano fu ordinato di commettere il seppuku, l’atto rituale del suicidio.

Alla sua morte, le proprietà di Asano furono confiscate, la sua famiglia diseredata e ai suoi 321 samurai fu ordinato di disperdersi, diventando così ronin o guerrieri senza un padrone. Molti di loro, con un segreto patto di sangue, giurarono di vendicare la disgrazia del proprio signore e di ripristinare il suo giusto onore. Guidati dal loro generale Oishi, intrapresero quasi due anni di grandi sacrifici e idearono attentamente stratagemmi per celare il loro reale obiettivo. Oishi stesso si trasferì a Kyoto, in cui divenne un famoso bevitore e giocatore d’azzardo, tutto per gettare sabbia negli occhi alla polizia dello Shogun e alle molte spie di Kira.

Gli stratagemmi funzionarono. Alla fine Kira e i suoi alleati allentarono i sospetti su Oishi e i suoi uomini. In una notte d’inverno, il 14 dicembre 1702, 47 Ronin si incontrarono a Edo. Marciarono fino alla magione di Kira, annunciandosi alle persone all’interno grazie al fatto che Oishi batteva il tamburo di guerra di Asano. Nella grande battaglia che seguì, i 47 presero d’assalto la magione di Kira e attaccarono le 61 guardie armate di Kira. Nel corso di una battaglia di un’ora e mezza, furono in grado di sottomettere e di uccidere tutti gli uomini di Kira senza nessun ferito dalla propria parte. Trovato Kira, lo portarono in cortile e gli offrirono l’opportunità di commettere onorabilmente il suicidio. Kira non fu in grado di commettere il seppuku così i 47 Ronin lo decapitarono e un fischio segnalò che era morto. Quindi, come simbolo del completamento della loro missione, i 47 Ronin tornarono sulla tomba di Asano nel tempio di Sengaku-ji e posero la testa di Kira davanti ad esso, dichiarando di aver ripristinato l’onore del proprio signore.

Pronti a morire per questo atto, i 47 Ronin proclamarono ciò che avevano fatto davanti alle autorità di corte dello Shogun.  Lo Shogun in persona, benché simpatizzasse con il loro atto eroico, era roso dal dilemma. Perdonarli avrebbe voluto significare condonare future vendette. Dopo 47 giorni di delibera, si prese la decisione che a ciascuno fosse ordinato di commettere onorevolmente il seppuku, invece di essere passati per le armi come criminali

Il 4 febbraio 1703, ciascuno guerriero di Asano commise seppuku, acquisendo una maggiore dignità nel proprio valoroso sacrificio. Dopo la loro morte, questi 47 uomini legali furono sepolti fianco a fianco con il proprio padrone nel tempio Sengaku-ji.

I vestiti e le armi che indossavano sono ancora conservati nel tempio, insieme al tamburo e al fischietto; le armature erano tutte fatte in casa in quanto non avevano voluto sollevare dei sospetti acquistandone di nuove. Le tombe divennero un luogo di grande venerazione e le persone vi si accalcavano per pregare. Lì il fumo dell’incenso offerto da veneratori sinceri sale al cielo da 304 anni.

 

(Tradotto dal blog di sweetpersimmon.com)

 

 

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