Cos’è il Gagaku?

Iniziando a parlare del Gagaku bisogna prima di tutto chiarire perché si utilizza il termine repertorio invece che musica. Il repertorio Gagaku è in effetti una vastissima raccolta di musiche provenienti dalle zone più diverse dell’Asia, pre-codificatosi alla corte cinese della dinastia T’ang e dei regni coreani ed infine importato alla corte Giapponese, grazie a doni, ambasciate e altro ancora, sottoposto infine ad un’ulteriore modifica, ricomponimento e strutturazione secondo il gusto giapponese dell’epoca. Questo processo di importazione della musica e quindi della cultura e dell’arte continentale, in realtà iniziato molto prima durante il periodo Asuka (552–710), attraverserà l’intero periodo Nara (710-794) e arriverà al suo apice con l’epoca Heian (794-1185), quando il Gagaku non solo raggiungerà il suo massimo splendore ma entrerà nel giro di pochi anni in una profonda crisi a causa dei mutamenti sociali e politici che avrebbero plasmato definitivamente la società e, se posso osare, la mentalità giapponese.

Destinato a una ristretta élite, molto presto i nobili, che ritenevano l’esperienza musicale un complemento indispensabile alla vita a corte, diventarono veri e propri virtuosi di questo repertorio, cimentandosi loro stessi in nuove composizioni e veri e propri “remake” musicali e coreografici di brani già famosi ma ormai datati, non solo, alcuni di essi arrivarono al punto da scrivere trattati musicali o, fatto per noi contemporanei fondamentale, trascrivere e ricopiare le “partiture” in uso, rendendoci partecipi di una delle più antiche testimonianze di musica scritta, ovviamente secondo parametri diversi dall’occidente, dell’antica Asia. A questo proposito casi interessanti sono rappresentati dal Sango Yōroku  e dal Jinchi Yōroku, dedicati rispettivamente al gakubiwa e al gakusō e scritti entrambi in epoca Heian da Fujiwara no Moronaga, nonché il Saibarashō, scritto da Fujiwara Dainagon durante la stessa epoca.

Il Gagaku, oggi come ieri, è ancora considerato il repertorio musicale ufficiale della casata imperiale giapponese, utilizzato nei momenti importanti della vita dell’Imperatore (quali genetliaco, feste rituali, ecc…) e partecipa, se pur in maniera limitata rispetto al passato, alla formazione dell’identità culturale del paese e alla sua connotazione sonora.

Edmondo Filippini

Dottore magistrale in Musicologia presso l’Università Statale di Milano.

E-mail: filippiniedmondo@yahoo.co.jp