ATTRAVERSO GLI STEREOTIPI. IL VOLTO APERTO DEL DISEGNO MANGA

PRIMO APPROCCIO AL CHARACTER DESIGN

Tsundere, Yandere, Kuudere…  chi è appassionato di manga da diverso tempo come l’autore sicuramente li avrà già sentiti nominare e potrà proseguire l’elenco con diversi altri elementi.. Ma non è così scontato che chiunque abbia letto o aspiri a disegnare manga sappia cosa vogliano dire questi termini. Eppure sono fondamentali per capire una delle peculiarità che ci permettono di distinguere in un certo qual modo il manga dal fumetto occidentale. Ormai si è di fronte a quella situazione in cui l’accoglienza popolare di un fenomeno hanno equipaggiato lo stesso di etichette che col tempo si sono sedimentate ed evolute con lui. Con il genere manga in particolare, questo discorso è tale da averlo reso, anche suo malgrado, un modello di trasformazione e ispirazione per lo stile di disegno di molti, oltre che una delle principali caratteristiche e via stessa di trasmissione della cultura POP giapponese (è poi il caso di dire che il manga sia stato forgiato in un’ottica POP fin dai suoi albori, figlio della cultura e delle arti popolari..).

Ma dove sta l’errore comune? E qui torniamo all’incipit di questo articolo. Tsundere ad esempio, è chiamato un personaggio dal carattere apparentemente aggressivo e strafottente che in realtà maschera una fragilità che lo rende facile all’imbarazzo, corredato di espressioni e frasario tipico. (fig.1) Yandere invece è chiamato un personaggio dall’atteggiamento dolce e gentile, a tratti quasi remissivo, che nasconde invece una tendenza a diventare ossessivo verso l’oggetto delle sue cure fino a delle forme, anche violente, di persecuzione. (fig.2) E via discorrendo..

Salta subito all’attenzione come le caratteristiche siano unicamente di tipo caratteriale, e siano sempre accompagnate da un elemento inaspettato che consente, nel corso della storia, di creare un plot twist psicologico ed emotivo. Questo è, a personale giudizio dell’autore, il vero fulcro del cosiddetto genere manga.  Lo stile grafico ne è una conseguenza; parlare di manga come tipologia di disegno è un ingenuo e innocente pregiudizio che non consente, ad esempio, di notare come in realtà gli stili siano estremamente differenti tra autore e autore, e ciò che viene evidenziato come elemento accomunante (occhi grandi, sproporzioni, eccessiva caricatura in alcune scene, per citare i più comuni) non sia altro che la comune risposta ad un altrettanto comune necessità narrativa. Più che ti stereotipi si parla di maschere.

Questo si riflette anche nelle scelte registiche, nella tipologia di personaggi proposti e nelle regole che spesso si trovano nei manuali di disegno. Tuttavia è fondamentale comprendere che fino a che non si entra nell’ottica di creare “storie” manga, difficilmente si può sviluppare uno “stile” di disegno manga. Che sia una storia di supereroi, un poliziesco, ambientato in un mondo distopico o nel passato, tra i banchi di scuola in Giappone o nello spazio, il discorso non cambia: tutto confluisce a creare un’atmosfera che è la vera narratrice delle vicende, che trascende per questo le regole anatomiche, atmosferiche e (quasi in ogni scena) fisiche.

Nella fase del character design è fondamentale avere non solo il background del personaggio, ma anche le previsioni della sua evoluzione, che si rifletteranno nella resa grafica delle varie emozioni. Quali sono le caratteristiche anatomiche che ci permettono ad uno sguardo di capire qualcosa del personaggio?  Come mostrare l’unicità dei suoi sentimenti? Spesso si prepara una serie di schizzi con le diverse espressioni, ma come rendere in modo chiaro e inequivocabile tale rosa di sfumature espressive? 

A volte davvero basta alzare un sopracciglio.. 

 

Beatrice Varriale

 

In occasione de La Festa del Giappone, che si terrà il 9 giugno presso il Circolo Magnolia di Segrate, si terrà un workshop di character design manga, in cui potrete cimentarvi nella creazione di un personaggio, seguendo le tecniche di base più usate nello stile manga: bozzetto, inchiostrazione, colorazione con i copic. Scoprite come partecipare cliccando qui.