Il giardino Zen e i ciliegi di Milano Piazza Piola

Domenica 18 aprile è stato inaugurato a Milano un giardino Zen in ricordo di Teresa Pomodoro, attrice, regista e drammaturga scomparsa nel 2008. La realizzazione del complesso è stata completata in cinquanta giorni e finanziata direttamente dal Teatro No’hma, fondato dall’artista nel 1994. Il Teatro concede la possibilità di sostenere la manutenzione del progetto attraverso donazioni online: uno spazio che, dunque, sarà in ogni senso di tutti i cittadini.
Il progetto del giardino è in prima istanza di riqualificazione: la volontà è stata quella di conferire un nuovo volto alla zona verde di Piazza Piola, inserendo uno spazio di pace e meditazione che si relazioni e inserisca nella frenesia della città di Milano. Soprattutto nell’ultimo periodo, sono molte gli interventi e progetti che coinvolgono la città al fine di renderla sempre più verde e sostenibile. Si pensi anche solo al fatto che il comune di Milano abbia piantato quasi 30.000 nuovi alberi da novembre 2020 a marzo 2021.

In concomitanza al tempo delle fioriture primaverili dei ciliegi in Giappone, il giardino Zen di Piazza Piola ricrea un’atmosfera simile a quella che potremmo vivere festeggiando hanami. I sakura sono testimonianza di quella bellezza segnata dal tempo, dall’istante, effimera e impermanente. Insita nella stessa natura, che viene percepita in questo modo così com’è, senza abbellimenti o decorazioni. Ed è proprio nello Zen che l’esperienza estetica della naturalezza trova la sua linfa. Dunque, un giardino che si ispira all’estetica giapponese tradizionale e tuttavia si inserisce nella modernità degli scorci milanesi. 
“Vorremmo fare con te quello che la primavera fa con i Ciliegi”: questa la frase che accompagna l’iniziativa e che introduce il progetto sul sito di No’hma. L’immagine è quella della vita che sboccia e fiorisce, anche se destinata col tempo a perire. Lo scopo e l’invito sono quelli di scoprire qui un luogo di meditazione e serenità. Oasi di pace, ma anche spazio commemorativo e installazione artistica. Proprio Livia Pomodoro ricorda nel discorso inaugurale come sia determinante nella costruzione delle nostre città quel legame tra natura e cultura, a cui non si dovrebbe mai essere indifferenti: il giardino è occasione per soffermarsi su questo rapporto, essenziale per la progettazione di città sempre più sostenibili e a misura d’uomo.

Il giardino è al momento composto da ventuno ciliegi, con un percorso pedonale a forma di goccia. Il richiamo ricorrente all’elemento dell’acqua ha un doppio riferimento: da un lato ricorda le origini del Teatro fondato da Teresa Pomodoro, collocato in una palazzina che ospitava una stazione in disuso dell’erogazione di acqua potabile per la città; dall’altro lato rappresenta l’elemento vitale, tipico nelle costruzioni giapponesi tradizionali in quanto segno del divenire e dello scorrere della vita naturale.

Al centro, gradoni di granito rosa ospitano le sculture dell’artista giapponese naturalizzato italiano Kengiro Azuma, vecchio amico di Teresa Pomodoro, venuto a mancare nel 2016. Allievo di Marino Marini all’Accademia di Brera, nelle sue opere questa tradizione si mescola a quella dello zen giapponese. Queste sculture, collocate al di sopra dei gradoni, sono intitolate “Colloquio” e “MU -765”. “Colloquio” è una composizione scultorea composta da due rane dalle linee semplici e geometriche, rivolte l’una verso l’altra come se stessero conversando, nel ricordo dell’amicizia e dialogo tra i due artisti. Azuma ad un certo punto della sua carriera cominciò a intitolare le sue opere “MU” caratterizzandole con un numero. “Mu” è l’esperienza giapponese del vuoto e del nulla, riconducibile alle dottrine zen. Le arti tradizionali giapponesi traggono la loro linfa vitale da questo concetto di vuoto, che nello zen si caratterizza come natura dinamica e comune a tutte le cose. Tutto è vuoto, soggetto al tempo, interconnesso. “MU – 765” è una scultura a forma di goccia, a richiamare nuovamente l’elemento dell’acqua e tutte le sue implicazioni.

La cerimonia, che è cominciata con il risuonare di un gong alle 17, si è tenuta con pubblico e su invito ed è stata trasmessa in diritta streaming sul sito del Teatro. Dopo il discorso di apertura di Livia Pomodoro, si è protratta per il resto del pomeriggio attraverso balli e rappresentazioni, con altri riferimenti alla cultura giapponese. Tra gli artisti Marek Jason Isleib con una performance di Butoh (danza contemporanea giapponese), accompagnato da Roberto Papini Tivitavi con gong e didgeridoo, Beatrice Carbone e Mick Zeni ballerini danzatori e Alex Van Hool alla console.

 

Fonti e link utili:

https://milano.corriere.it/notizie/cronaca/21_aprile_17/piazza-piola-giardino-zen-teresa-pomodoro-sculture-azuma-ciliegi-63cad6f0-9f41-11eb-8597-6499de4a4df8.shtml

https://milano.repubblica.it/cronaca/2021/04/17/news/giardino_zen_teresa_pomodoro_milano_piola_kengiro_azuma-296811856/

https://www.nohma.org

https://www.comune.milano.it

 

Articolo di Susanna Legnani

Foto di Alberto Moro