Cos’è Yonaguni?

Avete mai sentito parlare di Yonaguni? No? Beh, anche se siete dei grandi appassionati di Giappone potrebbe essere normale che non vi sia mai capitato di imbattervi in questa parola.

Yonaguni è una splendida isola di Okinawa, ma non una qualsiasi: è l’isola più occidentale di Okinawa, come riporta JNTO “l’ultimo luogo in Giappone per ammirare ogni giorno il tramonto del sole. […] E’ la più remota di tutte le isole di Okinawa e la più difficile da raggiungere”. Per accedervi, infatti, vi sono pochi voli, e arrivando in traghetto da altre isole il sentiero potrebbe essere parecchio tortuoso. Insomma: una splendida e misteriosa località per le perfette vacanze estive di chiunque ami sole, mare e anche un po’ di avventura.

In questo luogo, oltre alla pace che anima le isole dell’arcipelago, è possibile ammirare rovine sotterranee facendo escursioni, piccoli cavalli liberi per il luogo e – d’inverno – persino squali.

 

Di recente l’isola di Yonaguni ha raggiunto una maggiore popolarità in una maniera decisamente particolare: un famoso cantante portoricano, Bad Bunny, ha intitolato una sua canzone in questo modo, proprio riferendosi a questo ignoto luogo del Giappone.

Il video coinvolge un insieme di riferimenti al Giappone che – al di là dell’accuratezza con cui vengono presentati – dimostra come le influenze nipponiche si facciano sentire ormai davvero in tutto il globo in differenti forme.

Il video comincia con lo stesso artista seduto in un ristorante giapponese apparentemente tradizionale, di quelli che si trovano nelle strette vie di Osaka. Ci sono riferimenti ad arti marziali, ikebana, videogames… Bad Bunny mostra anche uno studio di tatuaggi in cui si fa incidere sulla gamba la scritta “PokemonGO”, dal famoso gioco che prese piede qualche anno fa.

Il video si conclude con la versione anime di Bad Bunny, triste, che cammina tra alberi di sakura dai petali cadenti: il cantante conclude con alcune frasi in giapponese. Se il tutto può far sorridere alcuni, la sorpresa di ascoltare un cantante di trap/reggaeton latino provare a cantare in giapponese è molta. Lasciando da parte i gusti musicali di ognuno: perché scoraggiare l’interesse verso altre culture, dopotutto?

Il messaggio dell’intera canzone è chiaro: anche se l’artista vorrebbe dimenticare la donna che desidera, se sapesse dove si trova si spingerebbe fino in capo al mondo per raggiungerla. In capo al mondo: proprio sull’isola di Yonaguni.

 

Data la fama che ha travolto ormai da qualche anno Bad Bunny, questa canzone ha letteralmente fatto il giro del mondo, ed è arrivata proprio lì: in Giappone. Sebbene questo genere musicale sia ciò che di più lontano ci sia dai gusti dei giapponesi (probabilmente anche per un fattore linguistico), “Yonaguni” ha colpito in particolare un altro personaggio cui fama lo precede: Takashi Murakami.

L’artista, con un post su instagram ha espresso tutta la sua meraviglia e interesse nei riguardi di questa strana canzone, che prende in considerazione un luogo lontano ed esotico come Yonaguni.

“Ho ascoltato la canzone “Yonaguni” di Bad Bunny @badbunnypr su Spotify. L’anno scorso, il suo “DÁKITI” ha preso d’assalto il mondo, e negli ultimi mesi ho continuato a sentire la frase giapponese “doko ni imasuka” su Spotify, che ha suscitato il mio interesse. Ascoltando attentamente la canzone, ho capito che era quella chiamata “Yonaguni”.

In Giappone ci sono molti ascoltatori che sono curiosi di conoscere i testi in giapponese cantati da Bad Bunny. L’argomento è caldo sul web, con blog che spuntano con domande come: “Perché giapponese?” e “Perché Yonaguni?”.

Un cantante di Porto Rico canta dell’esotismo dell’isola di Yonaguni nel lontano Giappone, e io, come giapponese, sono commosso dalla meraviglia di ciò. E’ un’esperienza molto edificante e ‘morbida’.

Sono riuscito a guadagnare fan in tutto il mondo per il mio lavoro che raffina e sublima la cultura giapponese dei manga e degli anime come arte, ma dopo la toccante esperienza dell’ascolto di “Yonaguni”, ho voluto incorporare un misterioso stato d’animo di esotismo anche nel mio lavoro.

In questi giorni sono profondamente coinvolto nel mondo della ceramica giapponese, in cui sembra dimenarsi la “storia del Giappone” indigena e sporca. C’è un esotismo in tutto ciò, come se stessi viaggiando attraverso una storia sconosciuta al resto del mondo.

Spero di postare qui, di tanto in tanto, cose di questa natura”.

 

Murakami dichiara di sentirsi meravigliato e toccato dal modo in cui l’esperienza della cultura pop giapponese viene percepita sin dall’altro capo del mondo. Si rende conto, con il suo lavoro negli anni, di aver in qualche modo “innalzato” il mondo di manga e anime allo status di arte. In questo senso, con “Yonaguni” è convinto di dover incorporare nei suoi lavori quello stesso esotismo percepito con quella canzone che tanto l’ha colpito.

Elementi nuovi, un viaggio attraverso esperienze sconosciute, senza abbandonare le proprie origini.

 

 

 

Fonti:

https://www.japan.travel/it/spot/565/

 

 

A cura di Susanna Legnani