Articolo: ““Sarà l’arte a guidarci”: all’Oval del Lingotto apre Artissima, 176 gallerie dai 5 continenti”

Tema guida del 2025: «Manuale operativo per Nave Spaziale Terra». Tra i progetti speciali spicca l’arrivo di «Anonymous Art Project» dal Giappone

L’arte come una bussola da usare per orientarsi nella galassia del presente. Ha aperto ieri le porte la trentaduesima edizione di Artissima, la grande fiera torinese interamente dedicata all’arte contemporanea. Anche quest’anno il cuore pulsante della kermesse è l’Oval, dove domani si entrerà nel vivo della festa.

Tema guida del 2025: “Manuale operativo per Nave Spaziale Terra”. Un titolo che sembra un invito, o forse un avvertimento, a scrivere insieme le istruzioni per affrontare il futuro. Ispirata all’omonimo libro del visionario Richard Buckminster Fuller, che nel 1969 immaginava la Terra come un’astronave senza manuale, questa edizione di Artissima si presenta come una piattaforma di riflessione collettiva: dopo i sogni, l’ignoto e l’ecologia degli anni passati, ora è tempo di raggruppare le idee e mettere in pratica nuove sperimentazioni. Saranno gli artisti a guidare il mondo alla ricerca delle regole da scrivere nel libretto di istruzioni.

I galleristi

All’Oval, 176 gallerie da cinque continenti – di cui 81 italiane e 93 straniere – portano un universo di visioni, un po’ meno numerose dello scorso anno, ma più concentrate sulla qualità. Ventisei le new entry, cinque italiane, e tra i nomi torinesi non mancano colonne come Guido Costa Projects, Tucci Russo, Franco Noero e Giorgio Persano.

Le sezioni

Le sezioni storiche – Main Section, New Entries, Monologue/Dialogue e Art Spaces & Editions – si intrecciano con le tre curate: Present Future, Back to the Future e Disegni. Tredici i premi in palio, a confermare l’anima competitiva e curiosa della fiera.

I progetti speciali

Tra i progetti speciali spicca l’arrivo di “Anonymous Art Project” dal Giappone, che porta quattro protagonisti della scena nipponica contemporanea e intreccia responsabilità personale e partecipazione collettiva. Sarà presentato oggi pomeriggio alle 15.30 nell’Area WoW.

In perfetta sintonia con il tema “spaziale”, inoltre, quest’anno Artissima vola alto grazie al patrocinio dell’Agenzia Spaziale Italiana e alle collaborazioni con Thales Alenia Space e Altec, che fondono creatività e tecnologia in un’unica orbita.

Dove e quando

La fiera sarà aperta al pubblico il 31 ottobre e 1 novembre 2025 dalle 12 alle 20 e domenica 2 novembre 2025 dalle 11 fino alle 19, con incontri, talk e laboratori creativi per i più piccini volti a svelare i segreti del mondo dell’arte e del collezionismo.

Fuori dall’Oval

Ad accompagnare le attività all’Oval, un’enorme festa artistica sparsa per tutta la città. Alle Gallerie d’Italia apre “The screen is a muscle”, il Parco Michelotti diventa cinema all’aperto con “New Acid” di Basim Magdy, il Principi di Piemonte ospita un progetto di Renato Leotta, la Pinacoteca Agnelli presenta l’opera di Paul Pfeiffer, vincitore del Premio Pista 500, mentre alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo arriva Angharad Williams. Anche lo showroom Vanni si unisce alla magia con una nuova serie di occhiali d’artista firmati Nicola Bizzarri.

Torino, ancora una volta, vibra al ritmo dell’arte contemporanea: il suo autunno inizia da qui, con lo sguardo puntato verso lo spazio e verso noi che lo abitiamo.

Una rete culturale senza precedenti

«Quella che abbiamo avviato è una collaborazione senza precedenti, tanto che oggi a Torino si trovano tre direttori legati alla storia di Artissima: io, Sarah Cosulich alla PinacotecaFrancesco Manacorda al Castello di Rivoli – dice Luigi Fassi, direttore della fiera –. Per non parlare di figure come Chiara BertolaDavide QuadrioBeatrice Merz e Patrizia Sandretto Re Rebaudengo».

Le origini di Artissima e il suo legame col territorio

Artissima – ricorda il direttore – è nata nel 1994, in un periodo segnato dalla crescita impetuosa dell’autorevolezza del Castello di Rivoli, che ne ha rappresentato il punto di riferimento. La fiera non è mai stata un vezzo o un semplice corollario: le sue radici affondano nel tessuto culturale torinese, nel collezionismo e nella storia viva della città.

Collaborazioni istituzionali e valore sociale

«Oggi proseguiamo questo percorso, con un intenso scambio istituzionale: non c’è istituzione con cui non stiamo collaborando. Ci lega un profondo senso di amicizia e la convinzione condivisa che esista un valore sociale autentico nel nostro lavoro». E aggiunge: «I collezionisti vengono a Torino per vedere le mostre e vivere questa energia. Questa settimana ha un ruolo fondamentale nel far emergere la rete di produzione e relazioni che sostiene l’intero sistema dell’arte. Lavoriamo per la scena nazionale, al servizio del Paese e del suo sistema culturale, con l’obiettivo di costruire un ponte solido con la scena internazionale».

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