WILL - Roma

WILL
one year ago,
one year after
mostra fotografica
Co-organizzazione: Ambasciata del Giappone in Italia

1 - 14 marzo

1/3/2011: sisma e tsunami di inusitata violenza si abbattono sulla regione del Tohoku in Giappone. La via della ricostruzione e' intrapresa da subito, per iniziativa locale e nazionale, e grazie all’intervento tempestivo della comunita' internazionale,cui il popolo giapponese tributa profonda riconoscenza.

A un anno di distanza, la mostra, aldila' di facili retoriche e strumentalizzazioni del dolore, propone immagini dell’ineluttabilita' dei fenomeni naturali, della reazione umana, e della sopravvivenza comunque e nonostante, grazie al dono prezioso dei legami, kizuna in giapponese, termine che oggi , nel Giappone della ricostruzione, si erge a simbolo della vicenda. Che si tratti di legami di sangue, di amicizia, di uomo e terra, interpersonali, o internazionali poco importa:
l’unione fa notoriamente la forza, in questi casi quella necessaria per risollevare il Tohoku dalla devastazione.

In mostra le immagini più eclatanti delle prime fasi, e quelle meno conosciute ma altrettanto, se non maggiormente, significative: la gente, il territorio, le attività di recupero, i volontari stranieri e il sostegno dei locali, e il contributo di tutti alla ricostruzione, insieme.

Leggi il comunicato stampa tohoku

Istituto Giapponese di Cultura in Roma Via Antonio Gramsci, 74 Tel. 06/3224794 info@jfroma.it


Haru no Kaze - Vicenza

Il Comune di Vicenza in Collaborazione con l’Associazione Gohan presenta “Haru no Kaze (Vento di Primavera) – Il Giappone a Vicenza”. Sarà un’occasione per conoscere, assaporare, vivere il Giappone, con la sua inestimabile Cultura e le sue Arti tradizionali e moderne, in cui traspare sensibilità, forza, eleganza e la ricchezza interiore di un grande Paese. Verranno dati giusto risalto e valore alle svariate forme espressive presenti in questa cultura e agli aspetti tradizionali - formativi che da secoli sono alla base di questo popolo. Uno scambio culturale che porterà ad un coinvolgimento umano oltre che estetico e rappresenterà un importante momento di apertura e unione tra i popoli. La manifestazione comprende: una parte espositiva, di cui una mostra dedicata ad oggetti di arti tradizionali e produzioni artistiche (kimono, Shodō, Origami, Ikebana, Chadō), ed un’esposizione di opere di artisti giapponesi contemporanei; conferenze; dimostrazioni e workshops (Ikebana, Origami, Chadō, Zazen, vestizione del kimono, cucina giapponese, gioco del Go, Lingua giapponese, Furoshiki); trattamenti di Shiatsu; concerto di Taiko (tamburi giapponesi) a grande rischiesta dopo lo straordinario successo nel 2011, nuovo spettacolo.
A Vicenza quindi una finestra sul Giappone per tutti coloro che amano questo Paese, per tutti coloro che vogliono conoscerlo, per chi vuole immergersi in una nuova cultura.

Leggi il Programma degli Eventi


Electronic Tea Ceremony - Roma

MACRO - Museo d’Arte Contemporanea Roma

Roma, via Nizza 138

Auditorium

INGRESSO LIBERO

Mercoledì 29 febbraio 2012 alle ore 16.44 (4:44 pm) al MACRO - Museo d’Arte Contemporanea Roma, l’artista giapponese Mai Ueda sarà la protagonista dell’anteprima delle attività diMACROeo(electronicOrphanage) con ElectronicTea Ceremony, una performance live sul tetto dell’Auditorium dal seducente connubio tra antico e moderno, teatralizzato dall’oscillare del corpo, all'insegna di nuove interpretazioni visionarie del tea-time. Inoltre, l’artista presenterà il suo nuovo libro Drawings From My Previous Life, una raccolta di ritratti ad acquerello di amici che Mai Ueda ha conosciuto nel corso dell'ultimo decennio, quando faceva parte del movimento artistico "Neen".
MACROeo(electronicOrphanage) è un progetto ideato dall’artista Miltos Manetas che si configura come una piattaforma di riflessione sulle nuove tecnologie e sulle prospettive aperte dainew media.

Mai Ueda, artista “neenster”, nata a Osaka in Giappone nel 1978, vive e lavora a New York. È molto apprezzata a livello internazionale per il suo lavoro che da sempre si ispira al meta-mondo di internet, la cultura pop americana, la moda francese, lo sciamanismo del Sud America, lo yoga, il tantra tibetano e la meditazione. Dice l’artista: "Neen ha rappresentato per me un nuovo e diverso approccio al mondo dell'arte contemporanea. E' sorprendente vedere come è possibile produrre poesia e bellezza con l'uso della tecnologia e dei dispositivi Internet. Si tratta di considerare modi diversi di esprimere noi stessi, l'arte è lì per catturare gli elementi della nostra vita intima e della nostra personalità".

 

INFO PUBBLICO

MACRO

via Nizza 138, Roma

T. +39 06 67 10 70 400

www.macro.roma.museum

Ingresso libero

Join us on Facebook and Twitter: MACRO - Museo d’Arte Contemporanea Roma

 

INFO STAMPA

Ufficio Stampa MACRO

T. +39 06 67 10 70 443 / stampa.macro@comune.roma.it

Maria Bonmassar / M. +39 335 49 03 11 / maria.bonmassar@tiscali.it

Ludovica Solari / M. +39 335 577 17 37 / ludovicasolari@gmail.com


Asako Hishiki Intrecci d'acque - Reggio Emilia

Asako Hishiki
INTRECCI D’ACQUE

Lʼoriginale linguaggio di Asako Hishiki si presenta come un equilibrato punto di contatto fra molteplici stratificazioni culturali, che riescono a coagularsi attorno a lavori eleganti, calligrafici, costruiti con impaginazioni sempre perfette nelle quali lʼinsieme è reso con la medesima cura del più minimo particolare. Nulla viene lasciato al caso.
Asako, in questa serie di opere realizzate appositamente per questa esposizione, suggerisce impercettibili segni dʼacqua, memorie residuali di un lavoro che la natura, qui intesa nel suo senso più profondo, intimo e originario, traccia nel suo divenire e nel suo continuo trasformarsi. E altrettanto essenziale è il segno con cui Asako tratteggia questo intimo
sentimento, con la raffinatezza delle infinite variazioni del nero, del grigio e del bianco e lʼimpiego di tecniche minimali, matita, acquerello e xilografia.
vernice sabato 3 marzo, ore 18

Con il Patrocinio del Consolato  Generale del Giappone a Milano

ASAKO HISHIKI
Nasce ad Hamamatsu (Giappone) nel 1980.
Si laurea nel 2004 nel corso di pittura presso lʼUniversità Joshibi di Arte e Design.
Successivamente diplomatasi presso lʼAccademia di Belle Arti di Bologna,
ottiene nel 2010 una borsa di studio in pittura del Governo italiano.
Vive e lavora a Bologna.
Principali mostre personali:
2009
- “Il Tempo Conservato”, Gallery Zaim, Yokohama (Giappone)
- “La Sospensione del Tempo”, Galleria Expo-Ex, Senigallia
2011
- “La Fermentazione dellʼAria”, Blu Gallery, Bologna
- “Gli Uccelli Migratori”, Il Posto, Bologna
Partecipazioni a mostre collettive:
2010
- Premio San Fedele “Il segreto del sguardo”, Milano
- Como Contemporary Cotest “Co.Co.Co.”, Spazio Natta, Como
2011
- Premio San Fedele “Dove sono? E quindi uscimmo a rivedere le stelle”, Milano
- “Notti dʼEstate”, Spazio Gerra Reggio Emilia
- Blu Gallery, Bologna

1.1_ZENONEcontemporanea
11, Via San Zenone
Reggio Emilia
Italia
www.zenonecontemporanea.it

 


TAIKO - Vicenza

Caratterizzato da una coreografia di grande potenza questo concerto dal ritmo incalzante è in grado di trasmettere forte energia per una rappresentazione di grande valenza estetica e alta sensualità.

Un Concerto di Taiko
una vera e propria Scarica di Adrenalina
ed Energia

VICENZA

Prenotazioni e Vendita:

- Online: entra qui
- Biglietteria Teatro Comunale Città di Vicenza:
Viale Mazzini, 39 (Vicenza) Tel.: 0444.324442; email: biglietteria(at)tcvi.it
- Presso gli sportelli della Banca Popolare di Vicenza

Storia del Taiko

La leggenda del tamburo giapponese va indietro nel tempo, quando la terra era governata dagli antichi dei.
Si racconta che un giorno la Dea del Sole si infuriò a causa delle violenze di suo fratello e si nascose in una grotta.
Così la terra fu avvolta dal buio totale.
La vita delle persone divenne più triste e volendo richiamare il Sole fuori dalla grotta, iniziarono a danzare, a fare musica, a pregare ed, alla fine, a suonare tamburi di fronte alla grotta.

La Dea del Sole, incuriosita da ciò che stava accadendo, guardò fuori. In quel momento le persone la presero e la tirarono fuori dalla grotta. Immediatamente tornò la luce e la terra si scaldò.
Da quella volta il Taiko è suonato in occasione di importanti eventi, celebrazioni dell’estate e feste popolari.



IKEBANA Antica Arte Tradizionale Giapponese di Disporre i Fiori - Abbiategrasso

Abbiategrasso, 3/5 febbraio 2012                                                  Giorni d'Asia: Giappone

Setsubun : profumo di primavera

L’ikebana nasce dall’osservazione umile e attenta della natura: guardare con amore i petali di un fiore, la venatura di una foglia, l’erba che si piega al passaggio del vento.

La bellezza dell’ikebana nasce dall’armonia di linee, colori e volumi che si sviluppano nello spazio compositivo, esaltando alcuni aspetti della cultura giapponese: il vuoto, che non è assenza ma punto di partenza per ogni cosa; l'asimmetria, che sottolinea l'aspetto spontaneo e vitale della natura; i cicli stagionali, che trasmettono il sentimento di precarietà, tutto cambia e si trasforma in un ciclo continuo. La collocazione ternaria di pochi, essenziali elementi è impostata su regole precise e proporzioni fisse tra vaso, rami e fiori. L’uso di fiori in differenti momenti di fioritura simboleggia il ciclo vitale, effimero e transitorio: il fiore sbocciato rappresenta il passato, il fiore semiaperto il presente, il bocciolo è simbolo del futuro.

L’offerta di fiori alle divinità ha origine in India e con il Buddhismo, attraverso Cina e Corea, raggiunge il Giappone nel VI secolo d.C. dove diventa disciplina. Iniziata come arte ieratica e cerimoniale, oggi rappresenta un’armoniosa fusione di estetismo e poesia, espressione artistica, frutto e riflesso della cultura giapponese.

Verso la fine del 1800, con l’apertura del Giappone al mondo occidentale, nasce l’ikebana moderno. Il maestro Unshin Ohara per valorizzare i nuovi fiori d’importazione occidentale, più grandi e colorati, pensò di disporli in particolari vasi bassi e poco profondi entro i quali le composizioni potevano espandersi in larghezza e introdusse l’uso di speciali supporti che permettevano una maggiore creatività pur nel rispetto delle antiche regole compositive. Nacque cosi lo stile ‘Moribana’ adottato, in seguito, anche dalle altre scuole di ikebana.

L’ikebana ha saputo adeguarsi alle tendenze figurative del nostro tempo: diventa una ricerca di grafismo, colori e volumi, facile da inserire nella nostra vita quotidiana.

In concomitanza con Giorni d'Asia : Giappone si celebra la festa del primo giorno di primavera secondo il calendario cinese, per i giapponesi SETSUBUN.

Il 3 febbraio si cacciano i demoni, ovvero le influenze negative dell'inverno spargendo fagioli di soia arrostiti al grido “Oni wa soto, fuku wa uchi!” (Fuori i demoni! Dentro la fortuna!). Questo lancio è detto mame maki. In segno benaugurale alcune persone, quando rientrano in casa dopo essere state al santuario shinto  per il mame maki, mangiano tanti fagioli quanti gli anni che

compiono nell’arco dei successivi dodici mesi: un modo per attirare la fortuna.

 

Anna Massari Master

OHARA SCHOOL OF IKEBANA

CHAPTER IKEBANA OHARA MILANO   


Il “mito” di Kan Yasuda a Taormina

Nei luoghi simbolo della ”Perla” inedita mostra con i capolavori senza tempo del noto maestro giapponese


una scultura di Kan Yasuda al Teatro Antico

I capolavori del maestro Kan Yasuda protagonisti del Natale a Taormina, con “Il Mito Contemporaneo”, la Rassegna Internazionale di Scultura e Pittura, nell’ambito de “Il Circuito del Mito” promosso dall’Assessorato regionale al Turismo.

Il grande artista giapponese Yasuda, noto in tutto il mondo, sta esponendo nella Perla dello Jonio le sue opere che rappresentano un vero e proprio unicum, affascinanti e inimitabili per la capacità di fondere arte e spazio in una dimensione che sfugge al tempo.

Le sue imponenti ed armoniose sculture in bronzo e marmo, che si rifanno alla conoscenza Zen e all’origine della vita, si potranno ammirare sino al 28 febbraio nei luoghi simbolo di Taormina: lungo Corso Umberto, in piazza IX Aprile e nel meraviglioso Teatro Antico, dove si trovano le monumentali sculture in bronzo, ed anche nella ex Chiesa di San Francesco di Paola e all’Hotel Metropole, che ospitano le opere più piccole in marmo e bronzo.

Le sculture di Yasuda a Taormina sono un portale spirituale tra l’Antico ed il Contemporaneo. La presentazione della mostra di Yasuda è avvenuta nelle scorse ore a Taormina alla presenza dell’assessore regionale al Turismo Daniele Tranchida, l’on. Carmelo Briguglio e l’assessore comunale alla Cultura, Antonella Garipoli, Salvatore Presti (direttore artistico del Circuito del Mito) e Massimiliano Simoni (art director di “Mito Contemporaneo). Consensi e sguardi ammirati, per la materia eterea di Kan Yasuda, che media tra Cielo e Terra ed emana un senso di profonda serenità.

Il maestro Yasuda, celebrato ad ogni latitudine del globo, sta riportando un forte senso di internazionalità a Taormina e sono già numerosi i turisti e residenti che hanno espresso apprezzamento per le sue esposizioni, poste nei luoghi più celebrati dell’Antichità siciliana.

“Tra cielo e terra” il titolo e tema della mostra, con delle sculture che esaltano ancor più i luoghi della storia e conferiscono a ciascuno di essi un ulteriore tocco di armonica modernità, esaltando l’orizzonte dell’interscambio culturale ed a perfetto coronamento del percorso millenario dell’uomo tra materia, spiritualità e Mito.

La mostra di Yasuda è, dunque, la migliore declinazione possibile del mito stesso nell’arte contemporanea: è l’appuntamento da non perdere con un percorso artistico inedito e suggestivo, che collega tempi, culture e contaminazioni. Yasuda sta suscitando la curiosità e l’attenzione di molti osservatori, che non si limitano a guardare le opere, ma le toccano e si fermano ad ascoltarne i suoni prodotti.

Sarà possibile vivere sino al 28 febbraio un modo unico di fare arte, che coinvolge pienamente il visitatore e lascia negli occhi e nel cuore una traccia indelebile dello scultore.

Tratto da Blogtaormina.it


1Q84, il ritorno di Murakami

Creare un clima d’attesa: è questo l’effetto di una strategia comunicativa adottata più o meno consciamente, nel 2009, per lanciare in Giappone, prima che ovunque, l’ultimo romanzo di Murakami Haruki, 1Q84.

Nei 7 anni trascorsi dalla pubblicazione dall’ultimo romanzo lungo (Umibe no Kafuka, Kafka sulla spiaggia, 2002), tutto ciò su cui ha potuto contare il pubblico dei lettori è stata l’anticipazione del titolo, un intrigante ma misterioso omaggio al capolavoro di Orwell, Nineteen eighty-four, 1Q84, da leggersi ichi-kyū-hachi-yon (Q pronunciato all’inglese “kyu” è omofono in giapponese di 9).

E dopo l’attesa, il caso. Perché, infatti, come osserva la studiosa Ozaki Mariko: “In un Paese conosciuto per consumare milioni di copie dell’ultimo videogame o romanzo per cellulare e passare velocemente al prossimo, chi avrebbe potuto mai immaginare che nell’anno 2009 un romanzo avrebbe venduto più di 2 milioni di copie (di entrambi i volumi) meno di due settimane dopo aver raggiunto gli scaffali delle librerie? In questo mercato frammentato, dove le preferenze dei giovani e del pubblico di mezza età, delle masse e dei critici paludati, raramente si intersecano, chi avrebbe previsto la nascita di un lavoro letterario su cui converge l’interesse di tutti?”[1]

Chi, se non Murakami Haruki, l’autore al centro di un altro caso, vent’anni prima.

Dopo l’exploit di Noruwei no mori (Norvegian wood, tradotto in italiano da Feltrinelli con l’incongruo titolo Tokyo Blues), romanzo che ha venduto in Giappone in un solo anno, il 1987,  ben 3 milioni di esemplari, una cifra elevatissima anche per un popolo di accaniti lettori come quello nipponico, 1Q84 rappresenta infatti un nuovo record. Nelle cifre, certo, ma anche nel tipo di accoglienza, e nel passaggio veloce dalle recensioni delle riviste letterarie agli articoli sui settimanali  popolari o persino sui tabloid, agli spazi nei talk-shaw della tv generalista. 1Q84 ha suscitato in Giappone, prima che altrove, un interesse trasversale, generalizzato, che testimonia di quanto sia cambiato il mondo letterario nipponico negli ultimi vent’anni, mentre la fama di Murakami andava aumentando così come andavano moltiplicandosi le voci che lo scrittore potesse venire insignito del premio Nobel.Leggere di più


'La luce', lo splendore dell'arte giapponese contemporanea

Il 10 febbraio 1582 iniziò, con la missione in Europa di quattro giovani giapponesi inviati dal padre gesuita Alessandro Valignano, l'incontro tra la cultura giapponese e quella occidentale. Il dialogo fu ripreso dopo l'epoca Sadoku (''paese chiuso''): da allora la cultura del Giappone ha interagito con il mondo occidentale sia dal punto di vista spirituale sia da quello tecnologico. Ne sono oggi esempio l'artigianato e il design, portatori di una tradizione estetica risalente alla seconda meta' del sedicesimo secolo, oggi apprezzati a livello internazionale.

L'intento della mostra 'La luce. Lo splendore dell'arte giapponese contemporanea' - ai Mercati di Traiano dal 20 al 30 ottobre - è far sì che possa proseguire anche oggi l'interscambio culturale così a lungo maturato, diventando la luce che lega Oriente e Occidente e rafforzando gli scambi culturali e l'amicizia tra Italia e Giappone.

L'arte giapponese riscopre e prosegue la sua tradizione adoperando materiali moderni, la sperimentazione è insita anche nella contrapposizione antico-contemporaneo, opera laterizia-alluminio, pieno-vuoto, colore-noncolore. Tra le 343 opere dei numerosi artisti presenti in mostra, spiccano quelle del ceramista Imaemon Imaizumi, del bambolaio Shinkyo Nakamura e di Runa Kosogawa, creatrice di delicati oggetti in vetro.

Le opere sono estremamente varie: pitture giapponesi, pitture a china e ad olio, acquerelli, prodotti dell'arte giapponese della calligrafia, poesie, piccole sculture, fotografie, ceramiche, vetri, ''bambole'', monili. Le tecniche e le forme tradizionali sono riproposte in un linguaggio innovativo, nella continuità del dialogo tra la cultura giapponese e quella occidentale iniziato più di quattrocento anni fa.


La dimensione nascosta Kaori Miyayama

Pinacoteca Comunale “Cesare Belossi” di Villa Soranzo

Varallo Pombia (NO)

inaugurazione domenica 9 ottobre ore16:00

9 ottobre – 6 novembre 2011

sabato e domenica 10:00-12:00, 17:00-19:00

a cura di

Matteo Galbiati e Matteo Rancan

testo di

Matteo Galbiati e Viviana Siverio

Con il patrocinio di  後援

Regione Piemonte ピエモンテ州

Provincia di Novara ノヴァラ県

Comune di Varallo Pombia ヴァラッロポンビア市

Consolato Generale del Giappone di Milano 在ミラノ日本総領事館

Promossa con il contributo di  助成

Ministero per gli Affari Culturali del Giappone 文化庁

Nomura Foundation 野村財団

Vanilla Edizioni ヴァニラ出版
A14

Coordinato da 企画

la Commissione Pinacoteca Comunale “Cesare Belossi” di Villa Soranzo