Giappone, la bellezza del quotidiano

Il concetto di bellezza ha un’origine occidentale. Con ciò non si intende dire che il bello sia prerogativa di questa cultura o che i giapponesi abbiano imparato da essa. Questo significa solamente che nel Giappone tradizionale la bellezza non aveva uno studio codificato, e sfumava in altre esperienze come quella della naturalezza (shizen) o del vuoto (mu).

Solamente con l’avvento dell’epoca Meiji e la definitiva conclusione del periodo del sakoku in Giappone i contatti con l’Occidente si intensificarono, e anche il concetto di bellezza divenne oggetto di studio da parte di filosofi e studiosi di arte giapponesi.

Nel Giappone tradizionale, chi è colui che fa arte? Anche in questo caso è difficile dare una risposta. L’arte era qualcosa di più assimilabile all’artigianato, a una tecnica, un rituale portato alla perfezione. Il gesto artistico non risiedeva tanto nell’oggetto in sé, quanto nella cura e nell’azione dell’artigiano.

Se facciamo un salto nel futuro, è impossibile non notare come oggetti e luoghi di uso comune siano in Giappone dei veri piccoli capolavori, curati in ogni dettaglio, per far sì che anche la quotidianità possa assumere sfumature di vari colori.

Si pensi ai cartelli, alle fermate delle metropolitane e treni spesso adornate con disegni, ai treni stessi che ritraggono personaggi tipici della cultura pop. Non solo, anche le transenne stradali in Giappone possono essere kawaii, il contenuto di bento, le macchinette delle bibite. Insomma: ovunque si giri lo sguardo si potrà rimanere ammaliati, incuriositi, anche solo coinvolti in panorami particolari.

In questo articolo si tratteranno in particolare due oggetti e luoghi del quotidiano che in Giappone sono – pur essendo parte della vita di tutti i giorni – pensati con estrema cura.

 

 

Koban

Cosa sono i Koban in Giappone? I Koban sono piccole stazioni di polizia cittadine, utili per emergenze o consigli legati alla vita di quartiere. In una stessa città, infatti, ve ne possono essere moltissime, di solito sono piccoli edifici che quasi si nascondono tra una costruzione e l’altra.

C’è una pagina di instagram chiamata prettykoban che ci fa scoprire come questi luoghi di vita quotidiana siano a volte trattati come piccole architetture di pregio.

 

Questa stazione di polizia ha una forma molto particolare: ha una forma a torre e un tetto a punta color azzurro, elementi che ci fanno quasi pensare ad architetture occidentali.

 

Del tutto particolare, koban dalla forma di gufo, con finestre al posto degli occhi. Potreste credere di trovare dei poliziotti in questo tipo di edificio?

 

Questa architettura riprende perfettamente i materiali in cui è collocata. All’interno di una foresta, sfrutta legno e pietra e appare quasi come una piccola casa accogliente.

 

Koban inserita nel fantastico scenario dell’entrata del tempio Sensoji.

 

 

 

Tombini

Un’altra categoria di oggetti che non ci aspetteremmo mai essere belli o piacevoli alla vista sono i tombini. Abituati a sentirli legati a un senso di sporcizia, vedere alcuni dei tombini giapponesi potrà forse farci rivalutare questo tipo di oggetto comune. I tombini in Giappone sono quasi sempre molto carini: alcuni rappresentano con immagini e disegni il luogo in cui ci si trova, alcuni vengono costruiti per occasioni speciali o anniversari, per commemorare una persona o un momento particolare, altri sono semplicemente carini e decorativi, a rendere la visione delle strade più piacevole.

Kawaiimanhole ci offre una serie di tombini tutti particolari:

 

Un classico: personaggi conosciuti in tutto il mondo, Hello Kitty, gattina dalla forma umana e il mondo fantastico dei Pokémon.

 

 

Un tombino costruito apposta per i giochi olimpici di Tokyo 2020.

 

Questo tombino addirittura riporta una stampa giapponese ukiyo e del Monte Fuji di Hokusai. Una stampa, dunque, equiparata a oggetto d’arte, applicata su un tombino: oggetto quotidiano su cui le persone camminano e spesso magari nemmeno si soffermano.

 

Un tombino tipico di una città ben precisa, con caratteristiche proprie di essa.

 

 

 

Vi lasciamo esplorare, per chi ha la curiosità di farlo, questi e molti altri oggetti del quotidiano che in Giappone animano il nostro sguardo, ci distraggono mentre passeggiamo per le strade, attirano la nostra attenzione. La bellezza è nel quotidiano, il quotidiano è bellezza.

 

 

 

A cura di Susanna Legnani