Il Maestro Shizuto Masunaga

 

Nasce nel Giugno del 1925 a Kurè.

Nel 1930 la famiglia Masunaga lascia la provincia di Hiroshima per trasferirsi a Tokyo.

Nella formazione di Masunaga legata allo shiatsu, hanno grande rilievo i genitori, che intrattenevano rapporti con i Maestri  Shiatsu dell’epoca; in particolar modo la madre, shiatsuka, con la quale Masunaga acquisisce tecniche nei diversi corsi di shiatsu.

Si laurea nel 1949 in psicologia, presso la Facoltà di lettere di Tokyo. Segue il suo percorso professionale di shiatsu, proseguendo negli studi dei testi antichi.

Studia con il Maestro Namikoshi e nel 1959 entra come insegnante nella facoltà di Psicologia Clinica alla scuola Shiatsu di Namikoshi, ruolo che ricoprirà per una decina d’anni.

Continua la sua incessante ricerca, con un lavoro su testi ma fondamentalmente con un lavoro sulla percezione; la sua sensibilità non comune lo porterà a dare una direzione netta alla sua ricerca, portando un forte spirito di cambiamento a quello che era stato lo shiatsu sino a quel momento.

Nel 1960 fonda associazione Iokai.

Nel 1965 pubblica “Zen Shiatsu”, successivamente “Zen per immagini”.

Nel 1968 si stacca da Namikoshi e fonda l’istituto Iokai Shiatsu Kenkiusho, portando l’insegnamento non solo nella sua sede ma oltre i confini del Giappone: Europa, Stati Uniti, Canada, Corea, Hawai, Hong Kong.

Nel 1980 viene eletto Consigliere alla Società Giapponese di medicina Orientale.

Nel 1981 muore all’età di 57 anni.

Nel 2007 viene pubblicato, postumo “Manuale di Sesshin”.

In base alle caratteristiche fondamentali del lavoro di Masunaga, credo che si possa parlare dello suo shiatsu come “arricchimento” “evoluzione e “rivoluzione” .

- Masunaga diede allo shiatsu una connotazione fortemente legata alle tradizioni orientali, da un punto di vista culturale, filosofico, in particolar modo alla tradizione Zen. Contribuì, con elementi di psicologia moderna, a rendere il suo shiatsu, unico ed originale, trovando relazioni tra il sistema dei meridiani e gli aspetti mentali. Masunaga, proponeva, come nella tradizione del modello giapponese, la considerazione dell’individuo nella sua interezza, superando la visione dell’essere unicamente in relazione al suo disturbo o alla sua malattia ma in relazione alla sua totalità di struttura energetica, fisica, psichica, legata al movimento del ki.

- Non mancò di considerare anche l’elemento spirituale dell’operatore, la sua crescita e trasformazione; vivere lo zen shiatsu come percorso di una via, mettendo attenzione all’atteggiamento mentale, il modo di porsi, favorendo un processo di cambiamento interiore. Coltivare se stessi, mettersi nella disposizione del “vuoto” per entrare in contatto profondo con l’energia del ricevente. “Lo Zen si propone fondamentalmente il raggiungimento dell’illuminazione totale attraverso la scoperta del proprio Sé. … la comprensione può essere raggiunta attraverso la meditazione, però indipendentemente dal pensiero. La stessa cosa vale per lo shiatsu. Inizia con la pressione digitale, però è difficile spiegare perché la pressione del punto curi la malattia. Sia nello Zen che nello shiatsu abbiamo a che fare con fenomeni che non possono essere spiegati razionalmente, ma dei quali l’organismo vivo si rende conto in modo diretto”. “Lo shiatsu può rappresentare un mezzo per stabilire rapporti umani migliori, che sono essenziali per la buona salute”

-  il “sistema dei meridiani” (ossia l’estensione dei canali energetici) segnalato nella sua mappa dei meridiani, pubblicata nel 1970, (con versione definitiva nel 1977) all’epoca suscitò non poche perplessità perché i  meridiani di riferimento fin ad allora erano quelli degli agopuntori; Masunaga estende ogni percorso del singolo meridiano su tutto il corpo: “Ho riscontrato la presenza di 12 meridiani negli arti inferiori e altrettanti negli arti superiori. Il trattamento di questi meridiani ha fornito risultati migliori di quelli registrati in passato”

Joshin Galani

 

 

 

 

 

 


L’elemento legno

Secondo la teoria orientale dei cinque elementi, ogni fase dell’anno è rappresentata in cerchio, in un susseguirsi di energie che si trasformano e si manifestano nelle loro diverse forme, simboleggiando gli aspetti transitori e mutevoli della  vita, nel suo andamento di crescita e declino.

È un sistema di corrispondenze, di climi, sapori, emozioni, stagioni, organi, suoni, all’interno dello scorrere della vita.

La primavera,  è il periodo dell’anno corrispondente all’elemento legno.Leggere di più


Lo Yin e lo Yang (seconda parte)

Ci sono degli aspetti fondamentali che regolano lo yin e lo yang:

COMPLEMENTARIETÁ E OPPOSIZIONE

Significa che sono due aspetti che si manifestano in maniera opposta ma che si attraggono.

RELATIVITÁ

Nulla è yin in senso assoluto e nulla è yang in senso assoluto, ma solo rispetto a qualcosa a cui viene comparato.

L’uomo è yang rispetto alla donna; ma l’uomo anziano è yin rispetto all’uomo giovane come del resto una donna giovane sarà yang rispetto ad una donna anziana, per cui

a)    ogni fenomeno è definito yin o yang solo in rapporto ad un altro che vi si contrappone

b)    ogni fenomeno definito yin o yang può essere a sua volta diviso in una componente yin o yangLeggere di più


Lo yin e lo yang (prima parte)

Il TAO rappresenta l’uno, mentre la vita si manifesta nella dualità.

Lo yin e lo yang rappresentano un principio dinamico, che è espressione diretta del TAO.

Lo yin e lo yang descrivono due facce della stessa medaglia: tutto ciò che esiste ha anche un opposto, senza il quale non esiterebbe e con cui forma un’unità, un tutto.

Tutti i fenomeni della cosmologia orientale sono considerati in due forze energetiche, lo yin e lo yang. L’equilibrio di queste due forze ed il modo in cui mutano, da una all’altra, sono ritenute necessarie per tutte le funzioni e gli stati dell’universo.

In Oriente anche il corpo umano è visto come un microcosmo dell’universo, anch’esso governato quindi dalle forze yin e yang: organi del corpo yin e yang, parti del corpo yin e yang, meridiani yin e yang.Leggere di più


Masunaga e la teoria dell’ameba

Il maestro Masunaga, per spiegare le spinte vitali dell’uomo,  ha utilizzato quella che viene definita “teoria dell’ameba”.

Ogni movimento energetico, rappresentato dall’antica teoria dei cinque elementi, è presente nel movimento dell’ameba, pur essendo un organismo monocellulare.

Masunaga sceglie una forma semplice, una metafora  di vita per simboleggiare il ciclo energetico di ogni essere umano, nonostante l’uomo abbia forme e sistemi più complessi; riconosce quindi il principio vitale con i suoi movimenti, in maniera identica in tutte le forme di vita, dalla più semplice a quella più articolata.

L’ameba cambia forma a seconda della necessità, la sua traduzione dal greco è infatti “mutamento”; in ogni suo cambiamento di forma rappresenta un movimento energetico delle coppie di meridiani e le relative funzioni vitali.Leggere di più


Zen Shiatsu: l’elemento metallo

Secondo la teoria orientale dei cinque elementi, ogni fase dell’anno è rappresentata in cerchio, in un susseguirsi di energie che si trasformano e si manifestano nelle loro diverse forme, simboleggiando gli aspetti transitori e mutevoli della  vita, nel suo andamento di crescita e declino.

È un sistema di corrispondenze, di climi, sapori, emozioni, stagioni, organi, suoni, all’interno dello scorrere della vita.

La stagione autunnale è il periodo dell’anno corrispondente all’elemento Metallo.

In autunno la linfa degli alberi si ritira dalle foglie e dai rami per raccogliersi nelle radici. Anche il movimento energetico di questo elemento va l’interno, in acquietamento.Leggere di più


Kyo Jitsu nello Zen Shiatsu

La diagnosi e il trattamento secondo lo Zen Shiatsu di Masunaga si basano sul concetto di Kyo e Jitsu, concetto che esprime l’interazione di qualità opposte e contrastanti dell’energia.

Ogni persona in ogni momento della vita presenta delle alterazioni perché il processo del vivere non è costante, è fatto di cambiamenti, attraverso i quali troviamo soluzioni per stare meglio con noi stessi e con gli altri.

Queste alterazioni sono definite Kyo e Jitsu.

La vita è un processo di continuo cambiamento e trasformazione nel quale “l’equilibrio perfetto” è sostenibile solo per attimi.Leggere di più


L’elemento terra

Secondo la teoria orientale dei cinque elementi, ogni fase dell’anno è rappresentata in cerchio, in un susseguirsi di energie che si trasformano e si manifestano nelle loro diverse forme, simboleggiando gli aspetti transitori e mutevoli della vita, nel suo andamento di crescita e declino.

È un sistema di corrispondenze, di climi, sapori, emozioni, stagioni, organi, suoni, all’interno dello scorrere della vita.

La tarda estate, chiamata anche Estate di San Martino è il periodo dell’anno corrispondente all’elemento Terra.

La terra è l’elemento legato alla madre, alla nutrizione, alla riproduzione; nel suo aspetto generale è l’aver cura degli altri,  è l’umanità,  l’empatia e la compassione.Leggere di più


Zen Shiatsu: l'utilizzo del Kata

È un sistema squisitamente giapponese, per vivere e mostrare delle arti, nella loro massima espressione, realizzandole pienamente.

Lo shiatsu del Maestro Masunaga, denominato in occidente “Zen Shiatsu”, è basato sui kata.

Il kata è una forma all’interno della quale vengono trattati in una sequenza precisa, i meridiani energetici, con diverse tecniche pressorie, differenti nei vari livelli di apprendimento.

Lo Zen Shiatsu viene definito un’arte, “arte per la salute”; per impararlo, si parte dalla tecnica, per poi trascenderla.

Lavorare sulla tecnica della ripetizione significa migliorare costantemente la forma essenziale e perfetta del kata.Leggere di più


Zen Shiatsu: la riscoperta del contatto con se stessi

joshin_21L’impostazione del vivere contemporaneo è molto mentale; tutto il nostro vivere ci porta a sentire con la testa e non con il corpo; i mass media utilizzano la comunicazione visiva e uditiva, questa sollecitazione è sovrana rispetto alle altre percezioni. I nostri ritmi spesso sono imposti, artificiali, distanti dal nostro ritmo naturale interno.

Abituati a pensare che la mente governi il corpo, gli imponiamo ritmi e movimenti meccanici. La nostra mobilità diventa così al servizio di ciò che “serve” fare, dimenticandoci dell’essere pulsante che siamo e che il nostro corpo esprime.

Utilizzato in modo meccanico, il corpo reagisce, manda segnali che se non ascoltati diventano squilibri o malattia. Perdiamo la possibilità di riconoscere più la nostra vera natura, coperta da un vestito che a seconda delle circostanze, sembra più comodo indossare, per affrontare la vita.Leggere di più