3 cose che non sapevi sul San Marino Jinja – Shinto in Italia

Una delle cose più attraenti del Giappone e dei suoi abitanti è la perenne e voluta capacità di
rimanere eterei e difficilmente codificabili. L’aspetto religioso è uno di questi.

I giapponesi hanno un rapporto abbastanza complesso con la definizione di cosa sia religione e
cosa no. Tanto è vero che credenza popolare vuole che, come dice un detto, i giapponesi
nascano shintoisti per derivazione familiare, si sposino cristiani per via della bellezza del rito, e
muoiano buddhisti per reincarnarsi.

Ma uno degli aspetti più toccanti ed emozionanti di chiunque vada in Giappone è l’esperienza al
santuario, specie in occasione di eventi specifici dove migliaia di persone confluiscono per una
piccola offerta e una preghiera.

E se ti dicessi che per ripetere questa esperienza non c’è bisogno di andare in Giappone, ma puoi
assaporarne il gusto rimanendo in nel nostro stivale?

Per farlo non servirà una porta che collega a un altro mondo come negli anime, ma ti basterà
seguirci al San Marino Jinja

Che cos’è il San Marino Jinja

Il San Marino Jinja (サンマリノ神社) è un santuario shintoista chiamato così proprio perché
situato a San Marino. Nello specifico, lo si può trovare nella frazione di Lesignano, tra le colline del
titano, una zona ricchissima di verde presso l’agriturismo Podere Lesignano di Serravalle.

 

Photo credits: http://sanmarinojinja.com

 

Il santuario è nato per volere dell’associazione Japan San Marino Friendship Society, il cui
presidente è il professor Hideaki Ase e ha visto la sua inaugurazione nel 2014, dove 150 persone
hanno partecipato alla kermesse, tra cui Yoko Kishi, madre dello scomparso e allora primo
ministro del Giappone, Abe Shinzō.

Nella religione shintoista, il santuario ha una importanza fondamentale: è il luogo che custodisce
l’anima di un kami, un’anima eterea nonché divinità della religione nipponica.

È quindi il luogo in cui ci si reca per mostrare riverenza ad uno spirito, consci di ciò che
rappresenta quel determinato kami. Non esiste un rapporto 1:1 spirito-monumento. Infatti, oggi, in
Giappone, si contano circa 88.000 santuari shintoisti.

Il San Marino Jinja è dedicato ad Amaterasu (天照), la meravigliosa dea che splende nel cielo. Il
sole. Una figura così importante per il popolo nipponico e rappresentata un po’ ovunque, dal
nome della nazione “Nihon” alla bandiera nazionale. Si crede che la famiglia imperiale giapponese
derivi dalla dea Amaterasu, il che ci fa capire l’importanza di questo luogo.

Il San Marino Jinja è l’unico santuario shintoista in Europa

A testimoniare che si tratti di un vero edificio shinto ci sono i torii, simboli del Giappone e della
cultura shintoista, che crede fermamente che queste porte siano un varco sovrannaturale, che
separa il mondo terreno da quello in cui abitano gli spiriti.

In ogni caso il santuario sammarinese è una vera rarità europea. Dal 2019 infatti, il santuario è
stato riconosciuto come dalla Jinja Honcho, l’associazione dei santuari shintoisti. Con questo
passaggio, si può dire che il San Marino Jinja sia ufficialmente l’unico santuario in cui celebrare un
kami in Europa. Ma non è un unicum nel mondo.

Ad ergere queste strutture nel mondo sono stati giapponesi emigrati o espiantati in vari punti del
mondo. Sono una rarità, ma ce ne sono. Possiamo trovare altri santuari fuori dai confini nipponici
in Taiwan, nelle isole delle Marianne Settentrionali e a Palau. Infine, ci sono degli shinto shrine
anche alle Hawaii, meta prediletta dalla popolazione nipponica, e del Nambei Jingu di San Paolo
in Brasile, sede della più grande comunità nipponica al di fuori del paese del sol levante.

Il San Marino Jinja è stato eretto in onore del terremoto del 2011

Se abbiamo parlato di cose interessanti e curiose, non possiamo esentarci dall’aspetto
tristemente storico per cui è stato eretto questo luogo. Infatti, il San Marino Jinja è stato eretto
in memoria delle vittime di quanto accaduto a seguito degli eventi dell’11 Marzo 2011.

Il “Gran Terremoto del Tohoku” è stato l’evento sismico più nefasto della storia di un paese già
morfologicamente prone ai fenomeni sismici. Si tratta infatti del terremoto più forte mai registrato
in Giappone e del sesto terremoto più potente al mondo, con una magnitudine di 9.1 registrata
dai sismografi. Questo fu causa scatenante per un maremoto, uno tsunami. Le negligenza umana
portò alla reazione di alcuni reattori nucleari della centrale TEPCO di Fukushima, la Daichi Plant.

Il santuario è quindi stato fondato per ricordare le 29.000 vite umane vittime di questi tragici
eventi, nonché le centinaia di migliaia di animali coinvolte nella catastrofe.

Il San Marino Jinja deriva dal Gran Santuario di Ise

Nonostante il passaggio che precede l’arrivo al tempio, con i toro e il torii abbiano una portata
abbastanza importante, il tempio in sè non è grandissimo. Anzi, si tratta di uno spazio aperto con
un piccolo monumento.

Ma per i giapponesi, qualità batte quantità 10-0 a ogni partita.

Il cipresso utilizzato per il San Marino Jinja deriva dall’Ise Jingu (伊勢神宮), che prende il
nome dall’omonima città, Ise, situata nella prefettura di Mie, in un passaggio importantissimo per
il Tokaido. Per capire l’importanza di questo legno e della sua provenienza, si pensi che l’Ise
Jingu è la casa dello Yata no Kagami (八咫鏡), una delle tre regalie del Giappone, assieme alla
spada Kusanagi e al gioiello Yakasani. Lo specchio Yata è il simbolo della saggazza.

Come visitare il San Marino Jinja

Non ci sono limiti di nessun genere per visitare il San Marino Jinja. Il monumento è visitabile 24/7
e aperto a tutti, senza nessuna discriminazione religiosa o culturale di sorta. Ci si può avvicinare al
temizuya, l’altare, battere le mani due volte e inchinarsi.

Anche il sito del santuario esorta alla libertà religiosa, affermando che lo shinto non entra mai in
contrasto con le altre religioni, in quanto religione non convenzionale e per questo aperto a tutte le
manifestazioni religiose.

È possibile ritrovare il jinja anche su Google Maps cercando il tempio per nome o inserendo
l’indirizzo Via dei Dativi 75 a Serravalle, Repubblica di San Marino.

Quanto costa visitare il San Marino Jinja

La visita al jinja, nonostante sia sito in un agriturismo, è assolutamente gratuita.

 

Testo di Marco Di Martino, dimartino.marco22@gmail.com

https://www.giapponeinitalia.org/wp-content/uploads/2023/05/2023-Evento_CampsiragoResidenza.pdf

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