Antiquariato giapponese

Salamandra e pesci

Netsuke in avorio

Larghezza: 3,7 cm

Firma: Ikkyu entro riserva ovale

XIX secolo

Una salamandra gigante tiene in bocca un pesce, mentre con la coda e le zampe ne blocca altri quattro assieme ad una conchiglia. Sebbene scolpiti con espressioni “umanizzate”, sono riconoscibili un pesce palla (fugu), una razza (skate) e un pagello (tai).

Lo stile di Ikkyu può suggerire l’appartenenza alla scuola di Bazan, ma l’origine di questo bizzarro netsukeshi resta in realtà ignota. Poche sono infatti le opere da lui firmate e i soggetti sono così originali che non è possibile tentare dei confronti basati sulle scelte dei modelli rappresentati. Ikkyu si ispira spesso alla natura, con animali raffigurati al contempo in maniera realistica e straordinariamente originale, dalle espressioni bizzarre sapientemente scolpite. In questi termini la scuola che più si avvicina è probabilmente quella di Nagoya. L’uso dell’avorio è difatti abbastanza raro tra le opere conosciute dell’artista, mentre sono tipici gli dettagli in corno e madreperla che qui troviamo intarsiati negli occhi degli animali.Leggere di più


Antiquariato giapponese

Shinominari kabuto

Scuola Unkai, Provincia di Kaga

Periodo Edo, XVIII secolo

Firma: Katsusada

Raro elmo di forma appuntita a sei piastre di ferro patinato rivettate con za-boshi (rivetti decorati con rondelle a forma di crisantemo) e decorate con shinodare arrotondati, come in uso nella provincia di Kaga, alternati ad altri più complessi. Le piastre sono leggermente ripiegate al centro per una maggiore resistenza all’impatto. Sulla sommità è rivettato un tehen-no-kanamono in ferro a forma di fiore. Al bachi è applicata una piastra perimetrale sagomata che sormonta lo shikoro e che si rivolta sul fronte per formare i fukigaeshi, decorata con gocce di argento sparse (ryugin); si tratta di una decorazione tipica della scuola Unkai. I bordi dei fukigaeshi e della visiera (mabizashi) sono parzialmente dorati, così come i tre grossi rivetti sul fronte.

Lo shikoro è realizzato secondo lo stile della provincia di Kaga, con l’ultima piastra ricoperta in pelle di un colore differente dalle altre e l’interno in oro, a indicare un alto rango del possessore dell’elmo.

Applicazioni in ferro per i kamon in ferro di tipo shippo sui fukigaeshi e le onde stilizzate sulla mabizashi.

Giuseppe Piva

info@giuseppepiva.com


Antiquariato giapponese

Insai (attr.)

Sarumawashi

Scuola di Osaka

Periodo Edo, XVIII secolo

Altezza 8,3  cm

L’ammaestratore di scimmie ritratto in piedi e sorridente, con un abito dalle ampie maniche, un largo copricapo, il fagotto legato attorno alle spalle, una canna di bambù nella mano sinistra, il cesto per il cibo dell’animale appeso alla cinta e una piccola scimmia sulla spalla che gioca con in suo cappello.Leggere di più


Antiquariato giapponese

"Comprendere profondamente questo segno significa capire la verità dell’universo". Questa - circa - è la criptica frase che accompagna il grande cerchio dipinto da Teito Shuto, quattrocentoquarantaquattresimo abate del Daitokuji di Kyoto, il tempio di riferimento per la pratica della cerimonia del tè, fondato nel 1315 e ancora riferimento primario per la cultura del tè e delle arti zen ad essa correlate.

L'enso è il più potente simbolo dello zen e va tracciato con un unico, deciso e consapevole tratto del pennello. Cerchio cosmico, che racchiude al contempo il vuoto e l'infinito, questo segno combina in sé allo stesso tempo l'essere e il non-essere, il visibile e l'invisibile. Tutti i monaci zen si sono cimentati in questo segno e le variazioni sono infinite: cerchio chiuso o aperto, grande o piccolo, regolare o distorto, le sensazioni che il tratto comunica sono sempre diverse, esprimendo calma riflessione ma anche  forza e dinamicità. In questo caso la forma larga e perfetta richiama la luna piena, a simboleggiare la mente illuminata, ma anche la ruota, a indicare che tutto scorre, o lo zero, per ricordare che tempo e spazio non esistono ma sono il fondamento dell'esistenza.Leggere di più


Antiquariato giapponese

gus184-matsudaira-12DÔ-MARU GUSOKU

ARMATURA

Periodo Edo (1615-1867)

Kabuto bachi, inizio del XVII secolo

Gusoku, XVIII secolo

Elmo firmato: Jôshû ju Saotome Ietada

Ricche armature ispirate ai modelli medievali divennero popolari tra i samurai di alto rango durante il XVIII secolo. Questa magnifica armatura fu realizzata per un membro della famiglia Matsudaira, il cui mon di tipo meyui - che rappresenta nove occhi - appare sui diversi elementi.

La costruzione è molto complessa, appropriata ad un equipaggiamento di tale livello, ed è realizzata interamente in honkozane, a singole piastrine laccate annodate tra loro. Come usuale per le armature importanti, è incorporato un elmo più antico. Lo straordinario suji bachi è infatti di qualità elevatissima: molto più pesante degli elmi comunemente realizzati durante il periodo Edo, è costituito da 62 piastre convesse e finito con lacca kuro urushi.Leggere di più


Antiquariato giapponese

alt491-monju-bosatsu-13Monju Bosatsu

Nara, periodo Nambokuchô (1336 - 1392), XIV secolo.

Legno intagliato con applicazioni in metallo e pietre dure. Tracce di doratura.

Altezza: 37 cm

Questa straordinaria scultura si presenta in ottimo stato di conservazione. Le fattezze del Buddha sono eleganti e la figura, imperturbabile, comunica serenità e pace.

Monju Bosatsu è il Buddha della saggezza. Discepolo di Siddharta, è considerato il più Saggio dei Bodhisattva ed è quindi indicato come voce della Legge buddista. L’iconografia tradizionale raffigura Monju con il Sutra della Saggezza nella mano sinistra e una spada nella destra, per tagliare le illusioni e disperdere le nuvole dell’ignoranza.Leggere di più