San Valentino, la festa dell’amore per eccellenza, richiama subito alla mente le cene a lume di candela, i mazzi di rose rosse e le gite fuori porta con la propria dolce metà.
Il 14 febbraio in Occidente è la giornata perfetta da trascorrere insieme al partner all’insegna del romanticismo. Invece in Giappone le coppie festeggiano il 24 dicembre, la Vigilia di Natale, e San Valentino diventa quindi un’occasione diversa, dedicata a chi vuole dichiarare i propri sentimenti.
La tradizione nasce negli anni Cinquanta del Novecento, dalla grande trovata di marketing di una nota azienda dolciaria giapponese: la Mary’s Chocolate Company incentivò le donne ad esprimere i loro sentimenti il giorno di San Valentino, regalando cioccolato alla persona amata.

Photo credits: mary.co.jp

 

DIMMI CHE CIOCCOLATO MI REGALI E TI DIRÒ SE MI AMI

La società giapponese prevede un rigido rispetto delle gerarchie e, più in generale, la cortesia è una componente fondamentale nelle relazioni lavorative, scolastiche ed affettive. È per questo che a San Valentino non ci si limita a regalare cioccolato solo se si è innamorati, ma è prassi omaggiare anche i propri colleghi di lavoro, i compagni di scuola e gli amici più cari per dimostrare la stima o l’affetto che nutriamo nei loro confronti.
Vengono venduti vari tipi di cioccolato a San Valentino, in base all’intensità del sentimento che si vuole esprimere. I più famosi sono:

Honmei choko (本命チョコ), ovvero il cioccolato del preferito, il soggetto della dichiarazione d’amore. Può essere home made, a sottolineare cura e interesse, oppure essere il più costoso in commercio.
Giri Choko (義理チョコ), cioè il cioccolato del dovere, che va distribuito ai colleghi o ai compagni di classe per convenzione sociale.
Tomo Choko (友チョコ), il cioccolato che si regala agli amici più cari per esprimere affetto sincero.

Photo credits: http://angologiapponese.blogspot.com

 

IL SENTIMENTO È RECIPROCO

Il 14 marzo, esattamente un mese dopo San Valentino, i coraggiosi che si sono dichiarati potranno essere ricompensati: si tratta del White Day, il giorno in cui chi ha ricevuto il cioccolato regala a sua volta qualcosa al mittente, in segno d’amore reciproco. Al contrario, se non si ottiene nulla in cambio, vorrà dire che purtroppo si è stati rifiutati.
Anche il White Day venne istituito dalle aziende dolciarie che negli anni Settanta del Novecento crearono questo pretesto per vendere di più; infatti il regalo del White Day per eccellenza è il cioccolato bianco, ma anche altri dolci (ad esempio marshmallow e biscotti), peluches e gioielli: tutto rigorosamente bianco, come suggerisce il nome della ricorrenza.

Photo credits: http://akibagamers.it

 

 

Testo di Martina Condello, martinacondello.cm@gmail.com

https://www.giapponeinitalia.org/wp-content/uploads/2023/05/2023-Evento_CampsiragoResidenza.pdf

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